duemilaventitre
“Gli animali hanno propri diritti e dignità come te. È un ammonimento che suona quasi sovversivo. Facciamoci allora sovversivi: contro ignoranza, indifferenza, crudeltà.”
MARGUERITE YOURCENAR
Il 30 di ottobre è la giornata nazionale del Pit Bull, una data dedicata al cambiamento delle percezioni e degli stereotipi, per promuovere una corretta comunicazione su questi cani amorevoli, spesso bollati come “cattivi”. Purtroppo si tratta di un pregiudizio diffuso che rafforza l’idea che esistano cani buoni e cattivi: in realtà dietro all’aggressività di un cane, c’è sempre un proprietario inadeguato e nei canili, dove i molossi sono una grande percentuale, la ricerca di una nuova casa a volte diventa molto difficile.
I molossi vengono giudicati per i muscoli robusti e le abilità atletiche, ma se li guardi da vicino, ti accorgi che sono fragili e impauriti come cuccioli, bisognosi di cure, di dolcezza e di qualcuno che sia per loro un punto di riferimento. Tutti i cani richiedono una giusta educazione, ma se i pitt non vengono educati correttamente possono diventare difficilmente gestibili: la differenza è che il morso di un cane piccolo non educato correttamente, ha conseguenze meno pericolose di quello di un cane potente. Chi prende in affido un pittbull, non dovrebbe essere interessato all’aspetto estetico o alla moda, ma deve assolutamente conoscere le attitudini, i desideri e i bisogni di questi animali, altrimenti tutto ciò può diventare fonte di problemi e una successiva causa di abbandono. Avere un cane non deve essere uno capriccio o un gioco, deve essere una scelta responsabile, basata sull’effettiva compatibilità tra il cane e l’amico umano, in modo da costruire una vita insieme.
I cani di tipo bull (ovvero incroci tra bulldog e terrier) e molossoidi sono i più usati dalla criminalità e i combattimenti tra cani sono un orrore che dilaga, malgrado in Italia sia una pratica illegale. Allevati nella violenza per la violenza, torturati nella mente e nel fisico, drogati e scatenati l’uno contro l’altro a sbranarsi, migliaia di cani muoiono così. Sono pochi quelli che escono da quest’inferno e vengono uccisi dai loro aguzzini perché ormai inutili o vengono abbandonati morenti nelle campagne; questi cani sono bisognosi di quell’aiuto che ogni uomo gli deve e che l’Enpa ha per missione.
Da tanti anni molti cani sopravvissuti ai combattimenti vengono seguiti dai volontari dell’Enpa, in quello che è il Progetto di recupero dei cani ex combattenti nato nel 2003. Dopo un periodo di rieducazione i volontari Enpa sono riusciti a donare una famiglia a molti di questi cani. Per quelli rimasti al rifugio, si cerca di fare il possibile per offrire una quotidianità serena. E’ un misto di sensazioni indescrivibili, ogni volta che uno di questi cani esce dal rifugio per andare a vivere in una nuova casa. Dopo aver condiviso le ansie e difficoltà dei primi tempi e tanti momenti insieme è una felicità profonda aver potuto aiutare un cane che ha subito le cose più atroci, ad acquisire la fiducia nelle persone, le giuste abilità e l’equilibrio per vivere in società.
E’ bene informarsi a dovere prima di accogliere un cane, perché ogni cane ha bisogno di ricevere attenzioni ben precise che rispondano alle necessità. Quando si ha a che fare con cani potenti fisicamente come i pitbull, le persone devono essere consapevoli delle specifiche esigenze di questi animali e assumersi la responsabilità della giusta gestione.
Il Pitbull è un cane affettuoso e dolcissimo, ma deve essere seguito ed educato a vivere in società, deve socializzare fin da cucciolo con altri cani, gatti, persone di tutte le età, ecc.
E’ necessario avere tempo da dedicargli per andare a spasso, correre, giocare, e bisogna dargli la giusta educazione. In questo modo crescerà equilibrato e saprà interagire con chiunque in qualunque ambiente.
Quando si accoglie un cane, ricordarsi che ci si può rivolgere anche a persone specializzate per l’educazione e avere le giuste indicazioni.