Sulle politiche ambientali, Governo esautorato da Coldiretti. L’allarme lupo? Una bufala

Dalle norme di caccia selvaggia al piano di contenimento della fauna selvatica, dai colpi di mano contro i grandi carnivori al divieto sulla carne cruelty free, fino alla censura sulle etichette dei prodotti “veg”e alla mancata impugnazione da parte del governo di norme regionali palesemente incostituzionali. Coldiretti sembra aver “esautorato” le istituzioni del nostro Paese – Governo, Parlamento, Comuni e Regioni – dalle decisioni sulle politiche agricole e ambientali del nostro Paese. Infatti, ad oggi, le principali le richieste avanzate dalla potente lobby degli agricoltori, spesso in grande sintonia con quella dei cacciatori, si sono concretizzate in altrettanti provvedimenti normativi, tutti ostili alla fauna selvatica e agli animali negli allevamenti (carne “cruelty free”). Come se ciò non bastasse, in questi giorni – denuncia Enpa – è ripreso il martellamento ideologico di Coldiretti e del ministro dell’Agricoltura, contro la direttiva “Habitat” (direttiva CEE 42/93) che riconosce uno status di protezione rafforzata ad alcune specie animali e vegetali, considerate a rischio.

 

UN SALTO ALL’INDIETRO DI 50 ANNI

L’obiettivo dichiarato degli “alleati” Lollobrigida-Prandini è di smantellare l’attuale sistema di tutele nazionale ed europeo per autorizzare i cacciatori a sparare indiscriminatamente contro i grandi carnivori del nostro Paese, facendo fare all’Italia un salto all’indietro di ben 50 anni. Se questo accadesse, i lupi (ma anche per gli orsi), i quali – lo ricordiamo – contribuiscono a mantenere in equilibrio numerose specie selvatiche, potrebbero presto tornare sull’orlo dell’estinzione. L’ISPRA valuta la popolazione di lupi nell’ordine dei 3 mila individui, localizzati prevalentemente nelle regioni appenniniche; un dato che – osserva Enpa – non ha certo le proporzioni allarmanti dipinte dalla lobby degli agricoltori. «Quello che l’associazione agricola più o meno intenzionalmente non dice è che ogni anno ben 300 esemplari vengono uccisi dal bracconaggio e dal traffico veicolare. Dunque – spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali – ogni anno perdiamo il 10% della popolazione totale di lupi, una quota di per sé molto consistente, alla quale andrebbero poi aggiunte i decessi per cause naturali. Le fucilate dunque avrebbero un impatto ancora più devastante».

 

IL POTERE DELLE LOBBY

A fornire quest’ulteriore dato non è un’associazione animalista, ma il Ministero dell’Ambiente che in un recente passato esprimeva preoccupazione per lo stato di conservazione di questa specie. Oggi, invece, sotto la guida di Gilberto Pichetto Fratin, il ministero sembra essere completamente evaporato, avendo questi delegato le proprie competenze istituzionali al suo collega dell’Agricoltura ed alla lobby degli agricoltori. «Mentre conosciamo benissimo le intenzioni, le aspirazioni e gli obiettivi degli alleati Prandini-Lollobrigida, poco o nulla invece ci è dato sapere sugli indirizzi politici espressi dal ministro Pichetto Fratin. Il quale risulta assente da tutti i principali dossier relativi all’ambiente e degli animali. A pronunciarsi su questi temi sono altri attori, che – conclude Enpa – hanno interessi difficilmente conciliabili con la tutela del nostro preziosissimo patrimonio biodiversità».

 


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