Si chiama Pasqualino, è un agnello nato pochi giorni fa (proprio alla vigilia della festività pasquale) da una mamma randagia soccorsa dalla Protezione Animali, ed è il "testimonial" della campagna Enpa 2015 contro la "Pasqua di Sangue" che ogni anno esige in tributo la vita di centinaia di migliaia tra agnelli, agnelloni e capretti. Si tratta di cuccioli con pochi giorni di vita che vengono strappati anzitempo alle loro madri per imboccare la strada senza ritorno dei mattatoi dove molto spesso giungono al termine di viaggi spossanti e dove vengono uccisi davanti agli occhi attoniti dei loro "fratelli".
Ma negli scaffali dei supermercati, dove ciò che resta dei poveri agnelli viene imballato in confezioni anonime, non c'è traccia di tutto questo; nella maggior parte dei casi chi acquista tali confezioni è spesso all'oscuro della sofferenza celata in esse. «Nonostante una certa flessione nelle macellazioni, registrata dall'Istat tra il 2013 e il 2014, i numeri del massacro continuano ad essere impressionanti – spiega l'Enpa – visto che soltanto l'anno scorso sono stati macellati ben 2,2 milioni tra agnelli e agnelloni».
Per questo, l'Ente Nazionale Protezione Animali, augura buona Pasqua a tutti coloro i quali non mangeranno agnelli e ribadisce il proprio impegno a salvare i cuccioli di pecora dal mattatoio, affidando proprio a Pasqualino il ruolo di portabandiera della campagna. Sui banchetti allestiti per l'occasione dai volontari Enpa è infatti possibile sostenere l'iniziativa della Protezione Animali, assicurandosi una riproduzione di peluche del piccolo Pasqualino a fronte di una donazione minima di 10 euro oppure aderendo al programma di adozione a distanza dell'Ente Nazionale Protezione Animali. Inoltre, Enpa si fa promotrice, in collaborazione con Firmiamo.it, la prima piattaforma online italiana dedicata alle petizioni, di una raccolta firme contro la macellazione rituale degli agnelli che, ad oggi, ha già raccolto più di 13.000 firme (http://goo.gl/I3I2ef).
«L'unico modo di tutelare realmente gli animali – conclude l'Enpa – è quello di abbracciare la scelta “veg” che non è soltanto “cruelty free”, ma anche benefica per la nostra salute».