Orsi investiti in Trentino, Enpa fa richiesta accesso agli atti e torna a chiedere di predisporre corridoi ecologici

Dal 2002 ad oggi sono ben 57 gli orsi investiti in Trentino. L’ultimo caso ieri quando un’orsa accompagnata da un piccolo è stata investita da un’auto a Covelo, lungo la strada provinciale che collega Terlago e Vezzano. Il plantigrado si è allontanato e da allora non state diffuse notizie sul suo stato di salute. Sappiamo che il conducente fortunatamente sta bene, ma siamo vivamente preoccupati per l’incolumità degli animali investiti e chiediamo alla Provincia Autonoma di Trento la verifica sollecita e puntuale dello stato di salute di entrambi gli orsi coinvolti nei più recenti incidenti stradali: M90 investito il 14 ottobre a Mezzana in Val di Sole (M90) e la femmina accompagnata da un cucciolo investita ieri, provvedendo nel caso alle opportune e doverose cure, al fine di garantire il recupero dell’integrità fisica atta alla vita libera, anche in considerazione della necessità di alimentarsi abbondantemente per poter superare il periodo dell’ibernazione durante la stagione invernale. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha fatto richiesta di accesso agli atti per avere più informazioni sulle condizioni fisiche di M90,

Le notizie diffuse sui media sono tutt’altro che rassicuranti in quanto riferiscono di gravi danni all’automezzo, il che fa temere che l’impatto sia stato forte, al punto da compromettere l’incolumità dell’animale. Anche la mappa che riporta gli spostamenti di M90 fa ritenere che possa aver subito dei danni fisici, perché sembrerebbe essere rimasto quasi fermo per circa una settimana dopo l’incidente, forse perché impossibilitato a muoversi. In seguito si sarebbe spostato di pochi chilometri e ci chiediamo se questo comportamento sia compatibile con la necessità in questo periodo dell’anno di trovare cibo in abbondanza, difficile da reperire in zone ristrette, specialmente quando non è anno di pasciona”.

L’Enpa, infine, torna a chiedere che si provveda alla realizzazione dei corridoi ecologici, strutture essenziali che l’associazione sollecita da molti anni, al fine di permettere l’interconnettività dei territori, impedendo che i selvatici siano costretti ad attraversare la rete viaria, per spostarsi da un luogo all’altro, secondo lo scandire delle ore del giorno e delle stagioni. “Passata la frenesia delle elezioni e degli slogan, auspichiamo sia giunto il momento delle azioni “vere” per la tutela degli animali e della biodiversità e dei cittadini, e la risposta è semplice e univoca: è necessario predisporre le opere per diminuire i rischi di impatto tra veicoli e animali, a partire dai corridoi ecologici”.

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