Marche, cani fanno il bagno in un corso d’acqua e rischiano di morire. Enpa: “I fiumi sono avvelenati da scarichi abusivi, chiediamo rigorosi controlli per tutelare la salute di tutti”

Una calda giornata, una passeggiata in campagna nel parco fluviale “Confluenza” nel comune di Osimo in loc. Campocavallo, nelle Marche, per passare ore piacevoli in compagnia dei cani e quella che doveva essere una bella giornata si trasforma in un incubo: dopo aver bagnato le zampe e corso qualche minuto nell’acqua, i due cani della volontaria Barbara Verdenelli, educatrice cinofila, si sentono improvvisamente male. Diarrea, vomito e sangue nelle feci tanto chei si è reso necessario un intervento del veterinario, che è riuscito a salvare la vita alle due creature.

“Sono state ore terribili, fortunatamente la situazione si è risolta. Siamo tornati in zona e abbiamo fotografato dei tubi di plastica, forse  scarichi abusivi di qualche allevamento o terreno agricolo” – ci racconta Barbara – “e pensare che questi liquami vanno a finire in mare, dove tutti facciamo il bagno. Trovo questa situazione orribile, inaccettabile e soprattutto pericolosa per tutti, anche per noi. Ovviamente abbiamo scritto all’Arpam e ad altri enti”

“Come ENPA – afferma l’Ente Nazionale Protezione Animali – ci appelliamo anche noi alle autorità chiedendo rigorosissimi controlli nei confronti di chi sversa. I fiumi delle Marche sono avvelenati anche perché mancano controlli e prevenzione. Inoltre, come risulta dalla stampa apprendiamo che ci sono aziende recidive che avvelenano le acque interne e ci chiediamo quali provvedimenti siano stati presi nei loro confronti. Intanto, persone ed animali sono a rischio ma sembra non importare a nessuno. Auspichiamo che anche la nostra regione possa uscire dal medioevo e da un sistema dove le regole vengono spesso violate a livello locale, nonostante l’apprezzabile lavoro dei forestali. CI auguriamo che non vinca l’impunità e nel frattempo chiediamo a tutti i cittadini, in particolare chi ha cani e bimbi, di evitare di bagnarsi nei fiumi della fascia collinare medio-bassa fino al mare”.

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