MACELLAZIONE RITUALE AD AREZZO, LA PROTEZIONE ANIMALI ARETINA: STOP ALLA DEROGA

«No alla macellazione rituale: la legge deve essere uguale per tutti.» E' quanto torna a chiedere la Sezione Enpa di Arezzo all'indomani della festa islamica di i Eid al Adha (svoltasi lo scorso 4 ottobre) che ha fatto nuovamente riemergere le polemiche relative alla macellazione rituale.
 
Infatti, la normativa del nostro Paese prevede obbligatoriamente che gli animali prima di essere macellati vengano storditi, ma, grazie ad una deroga “per motivi religiosi”, è possibile aggirare la legge. In questi casi il precetto religioso, vietando di danneggiare l’animale prima della macellazione, ha di fatto impedito una qualunque forma di accordo per quanto riguarda lo stordimento preventivo. L’animale viene quindi ucciso tramite iugulazione, cioè con il taglio della gola che reciderà arterie carotidi, vene giugulari, trachea ed esofago.
 
L'intera procedura si svolge mentre la “vittima sacrificale” è pienamente cosciente; la morte sopraggiunge lentamente, accompagnata da inevitabili sofferenze, con il completo dissanguamento. Questa disparità di trattamento a spese degli animali ha più volte attirato l’attenzione delle forze politiche che però hanno dovuto scontrarsi contro un muro di gomma.
 
Poche settimane fa – rende noto la Sezione Enpa di Arezzo – la deputata Cinque Stelle Chiara Gagnarli ha rilanciato l’obbligo dello stordimento preventivo per qualunque tipo di macellazione, inclusa quella rituale, escludendo inoltre eventuali differenziazioni tra le varie specie animali. La Protezione Animali aretina, nel ribadire che l'unico modo di proteggere gli animali è quello di non ucciderli (neanche per il consumo di carne) auspica che venga finalmente cancellata la deroga che autorizza la macellazione rituale. 

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