Nonostante il blitz di inizio ottobre con cui il Consiglio europeo ha deciso di ridurre le tutele del lupo, oggi la specie è ancora particolarmente protetta. Dalla Convenzione di Berna, dalla Direttiva europea Habitat, che è ancora in vigore, e dalla legge italiana 157/92 che, parimenti, risulta anch’essa in vigore. Pertanto, allo stato attuale ogni tentativo da parte di qualsivoglia Regione o Provincia Autonoma di autorizzare gli spari contro i lupi è assolutamente illegale ed espone chiunque dovesse porlo in atto alle naturali e conseguenti azioni giudiziarie. Questo ovviamente riguarda anche la Regione Veneto, che caldeggia l’approvazione in Parlamento di una proposta di legge ammazza-lupi. Se venisse approvato il testo varato dalla commissione regionale del Veneto, l’Italia finirebbe per entrare in rotta di collisione con le norme europee e internazionali ma anche con il diritto interno. La proposta del Veneto, infatti, non autorizza solo l’uccisione lupi ma anche degli ibridi, cioè dei cani, entrando così in aperto conflitto con la legge 281/91 sulla tutela degli animali d’affezione.
Peraltro, come sottolinea l’associazione animalista, il voto del Consiglio europeo non affatto è un “liberi tutti” ma solo la tappa di un cammino che non è detto si completi in tempi brevi. «Nel caso in cui Regione, governo e Parlamento decidessero comunque di dare corso a questo progetto faunicida – dichiara Enpa – abbiamo comunque la possibilità di ricorrere in sede amministrativa e penale contro chiunque intendesse uccidere anche un solo lupo o un solo cane».
«Siamo sorpresi dalla velocità, davvero a tempo di record, con cui la Regione ha avviato l’iter per ammazzare i lupi. Questo – prosegue la Protezione Animali – dimostra che l’obiettivo non è quello di convivere pacificamente con i lupi, ma di sterminarli a uno ad uno, per consentire ad agricoltori e allevatori di controllare il territorio a loro piacimento. Ma siamo ancora più sorpresi che una tale iniziativa sia stata assunta nella Regione amministrata da un governatore che fino ad oggi ha dimostrato una certa moderazione su questo tema».
A chi agita lo spauracchio della sicurezza pubblica, Enpa ricorda che lo scorso anno, così come negli ultimi duecento e passa, in Italia (così come nei precedenti) nessuna persona è stata uccisa da un lupo, mentre ben 3.039 hanno perso la vita per incidenti stradali causati dalla velocità, dal cellulare, dal mancato rispetto della segnaletica. Ebbene, mentre per i lupi si propone un giro di vite mortale, sul rispetto delle norme stradali si chiudono spesso entrambi gli occhi.