Lupi. Enpa: il declassamento UE è incomprensibile e ingiustificato. Sarà caccia no limits

«In tutta Europa la popolazione di lupi non raggiunge i 22mila esemplari (Large Carnivore Initiative for Europe), con una distribuzione territoriale, pari – grossomodo – a un esemplare ogni 200 chilometri quadrati. A fronte di questi dati, molto lontani da quell’esplosione demografica di cui parlano le lobby dei cacciatori e della zootecnia estremista, non si comprende bene il motivo per il quale l’Europa dovrebbe declassare lo status di protezione del lupo da specie “particolarmente protetta” a specie protetta, autorizzando così caccia no limits». Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali, che segnala come il provvedimento annunciato dalla Commissione europeo rappresenti in realtà una ingiustificata e incomprensibile concessione alle lobby di cui sopra.

Nei mesi scorsi Enpa ha più volte scritto alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen segnalando i rischi connessi a tale declassamento e ricordando come la normativa attuale – la direttiva “Habitat” – rechi con sé tutti gli strumenti, anche di natura emergenziale, per risolvere eventuali problemi di convivenza con i lupi. Il vero obiettivo del declassamento non è quello di intervenire in modo puntuale e temporaneo con misure drastiche (come sostiene la propaganda di cacciatori e allevatori), cosa che già oggi è possibile, ma di aprire a una caccia indiscriminata che verosimilmente potrebbe riportare la specie sull’orlo dell’estinzione. Peraltro, è doveroso ricordare che nel mirino delle doppiette non finiranno soltanto i lupi ma anche tantissimi cani, non animali selvatici ma animali d’affezione, che in molti casi sono indistinguibili dai loro “cugini”.

«E’ davvero singolare che la Commissione europea, invece di spingere gli Stati membri a rispettare la direttiva Habitat e ad applicare quei metodi di prevenzione, che in molte realtà, vedi l’Italia, sono lettera morta, proponga invece lo stravolgimento di una buona normativa, efficace e flessibile. A volere lo scalpo dei lupi – prosegue Enpa – non sono i cittadini europei ma i sostenitori di una vera controriforma ambientale e quei politici che si sono alleati con le lobby più retrive del mondo zootecnico e venatorio».

«Siamo convinti che negli indirizzi avallati da Von der Leyen non entrino esperienze personali dolorose recentemente vissute dal presidente della Commissione europea, la quale – conclude – ha subito la perdita di un suo cavallo, ucciso proprio da un lupo. Il quale ha subito la stessa sorte: braccato e ricercato, è stato freddato a colpi di fucile».

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