Era arrivato all’Enpa di Savona in condizioni complicate. Aveva larve di mosca dentro le ferite sul dorso, era ipotermico e talmente abbattuto da riuscire a stento a tener su la testa. Oggi il falco di palude curato dall’Enpa di Savona ha preso finalmente il volo.
“Ci sono voluti giorni – racconta l’Enpa di Savona – per combattere la setticemia, per lui si è attrezzata una terapia intensiva degna delle migliori cliniche veterinarie nel nostra CRAS di Cadibona, vigilato costantemente, riscaldato e imboccato quando non era in grado di deglutire. Con la forza e la caparbietà che solo i selvatici dimostrano appena è stato meglio ha iniziato a dar segni di insofferenza nei confronti dell’uomo come è giusto che sia per questa schiva specie che popola paludi ed acquitrini cibandosi principalmente di pesci, piccoli rettili e anfibi£.
Dopo un breve periodo di riabilitazione in voliera per permettergli di rimettere i muscoli necessari al volo ci ha ripagato con un decollo incredibile pensando allo stato in cui era arrivato. Nulla ci ripaga di più degli sforzi e delle nottatacce che restituire al cielo i suoi abitanti.
Il falco di palude è un grosso rapace diurno che ha conosciuto periodi di forte declino della popolazione a causa della deliberata persecuzione. Attualmente in Italia sono presenti 60-100 coppie riproduttive.