Pochi animali tutelati, nessun confronto Regione Piemonte-enti di tutela animale e modalità di partecipazione restrittive: queste le criticità rilevate dal “Tavolo Animali & Ambiente” riguardo alla creazione dell’organo Regionale “Tutela e controllo degli animali da affezione”.
In una nota diffusa lunedì 6 febbraio le nove associazioni che compongono il Tavolo (Enpa, Lav, Legambiente, Lida, Lipu, Oipa, Pan, Pro Natura e Sos Gaia) si sono scagliate contro la creazione (il 2 dicembre ’22) da parte dell’amministrazione Cirio di un comitato di confronto sulla tutela animale, composto da sette associazioni piemontesi che si dovranno confrontare con la Regione Piemonte a nome di tutti i soggetti.
Diverse le perplessità emerse. In prima battuta, la tempistica dell’annuncio: le associazioni sostengono di aver saputo troppo in ritardo della possibilità e delle modalità per partecipare (in effetti sul sito della Regione la delibera è apparsa solo il 17 gennaio, con la scadenza il 30 gennaio).
Al centro della polemica anche la definizione stessa dell’iniziativa dell’assessora Caucino: con la denominazione “animali da affezione” infatti si escluderebbe una discussione sulla tutela delle specie utilizzate in zootecnia, sugli esemplari selvatici, quelli dei circhi, degli zoo e quelli presenti nei laboratori. Insomma: secondo le associazioni si finirebbe a discutere di cani, gatti e poco altro.
Riguardo alle modalità di selezione dei partecipanti, nella nota si legge: “La Delibera limita a solo 7 le Associazioni che ne possono far parte, fissando anche delle modalità alquanto astruse ed assai limitative per l’individuare i 7 fortunati soggetti”.
Criticata anche la clausola che vincola la partecipazione alle sole associazioni con sede legale in Piemonte, escludendo di fatto tutti quegli enti che, pur non essendo legalmente piemontesi, insistono e operano sul medesimo territorio.
Vi è anche una complicazione di tipo logistico: “Non si comprende perché sia stato stabilito che alle riunioni debbano partecipare solo i legali rappresentanti delle Associazioni e non anche un loro delegato con pieni poteri di rappresentanza. Ad esempio, il presidente di Pro Natura risiede nelle Marche!”
Dubbi anche sulle modalità di selezione in caso di più soggetti concorrenti per un “posto”, che prevedono il conteggio degli associati: ma si prenderà in considerazione il totale regionale, provinciale o di articolazione locale?