In seguito all’ennesimo “incidente venatorio” costato la vita ad un cercatore di funghi nel Reggiano, l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di applicare il principio di precauzione e di fermare la stagione venatoria. In poco più di un mese, stando alle rilevazioni dell’Associazione Vittime della Caccia, i fucili dei cacciatori – spiega l’Enpa – hanno già ucciso 5 persone, alcune delle quali, come il fungaiolo ucciso poche ore fa, non erano direttamente coinvolte nella attività venatoria.
«Il Ministero dell’Interno – afferma la Protezione Animali – è il vero responsabile di questa emergenza. Un’emergenza che nasce per soddisfare il divertimento di pochi che si dilettano a girare armati per i nostri boschi e a uccidere animali inermi. Ma non solo, perché questa violenza ingiustificabile costa la vita anche a tantissime persone che non hanno nulla a che vedere con la caccia». E’ inammissibile che quelle stesse forze politiche che tanto dicono di preoccuparsi per la sicurezza e l’incolumità pubblica, facciano poi spallucce quando ci sono di mezzo cacciatori, armieri e associazioni di categoria “filo-venatorie”.
«Ancora più inaccettabili sono i progetti di deregulation venatoria all’esame del Parlamento, come quello che reca anche la firma del leghista Bruzzone. Se approvati – conclude Enpa – tali progetti non solo porterebbero allo sterminio di intere specie animali, ma causerebbero ancora più morti e feriti umani. Con buona pace per la pubblica sicurezza».