L’Ente Nazionale Protezione Animali è stato ammesso come parte civile nel processo noto come “Keu”, un’inchiesta che ha rivelato un grave illecito traffico di rifiuti provenienti dal comprensorio del cuoio di Santa Croce sull’Arno. Durante l’udienza preliminare di oggi, la Procura di Firenze ha richiesto il rinvio a giudizio per 24 persone e 6 aziende, accusate di reati che vanno dall’inquinamento ambientale al traffico di rifiuti pericolosi, fino all’associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa.
Le indagini hanno messo in luce un traffico di circa 8.000 tonnellate di rifiuti contenenti cromo 3, smaltiti in maniera illecita in diverse infrastrutture, tra cui il V lotto della SR 429 Empolese-Valdelsa e l’aeroporto militare di Pisa, ora bonificato. Secondo l’accusa, un sistema ben organizzato avrebbe visto coinvolti imprenditori, amministratori locali e politici regionali, insieme a soggetti legati alle cosche Gallace e Grande-Aracri.
Enpa, sempre in prima linea per la tutela degli animali e dell’ambiente, esprime grande preoccupazione per le implicazioni di questa vicenda. Attraverso il suo ufficio legale e l’avvocato Claudia Ricci, aveva denunciato e si era costituita parte civile. ”L’inquinamento ambientale – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – non solo danneggia il nostro ecosistema, ma mette a rischio anche la vita degli animali e della biodiversità. È fondamentale che i responsabili di questi crimini vengano puniti severamente, affinché si ristabilisca il rispetto per la legge e per l’ambiente”.
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