Abbiamo appreso attraverso i media che una società organizzatrice di eventi nella città di Roma ha in programma per il 31 dicembre una serie di eventi in cui sono previste manifestazioni pirotecniche in diverse località del territorio della Capitale.
Tra queste, figura Villa Borghese.
Come dovrebbe ben essere noto al Comune, Villa Borghese non è solo un polmone verde fondamentale per la nostra città, ma un prezioso ecosistema per la conservazione della biodiversità, a cominciare dall’avifauna. La grande importanza e la valenza naturalistica dell’area sono riconosciute anche dall’Unione Europea: la Villa è un SIC, vale a dire un Sito di Interesse Comunitario ai sensi della Direttiva europea “Habitat” 42/93 che tutela gli habitat e le specie. I Sic sono aree, quindi, dove le attività di disturbo sono estremamente limitate e comunque escludono attività del tutto incompatibili (come le manifestazioni pirotecniche) a causa delle improvvise luci e delle fortissime esplosioni: una vera e propria guerra contro gli animali.
Infatti, gli animali selvatici subiscono un impatto enorme sulla loro salute e sul loro benessere con conseguenze gravissime: in preda alla paura, fuggono disorientati schiantandosi nella notte contro le infrastrutture umane. La conseguenza è una morte dopo lunga agonia, un triste spettacolo che noi cittadini vediamo solo in parte, quando rinveniamo i loro corpi nei marciapiedi: una moria provocata per fini “ludici”. Tutti ricordano quanto è accaduto due anni fa, con l’incredibile strage di storni che per gli irresponsabili, illegittimi, fenomeni pirotecnici hanno tappezzato con i loro corpi le strade di Roma. Un episodio che ha avuto enorme risonanza non solo a livello nazionale e che ha profondamente colpito l’opinione pubblica, con discredito per la Capitale.
Oltretutto vorremmo evidenziare che a Villa Borghese c’è il Bioparco con i suoi animali ma anche con il Centro Recupero Fauna Selvatica della LIPU, che ospita un gran numero di selvatici già in precario stato di salute e molto spesso vittima degli spari: i botti, già estremamente pericolosi per tutti, per questi esemplari possono facilmente essere causa di attacchi cardiaci e conseguente morte.
Crediamo che tutta l’amministrazione di Roma debba essere responsabile – come dovrebbe esserlo a norma di legge – della vita degli animali e dunque di tutta la biodiversità. Chiediamo dunque il rispetto della direttiva Habitat, della legge 157/92 e ricordiamo le previsioni degli articoli 544 bis e 544 ter del Codice Penale relativi ai maltrattamenti sugli animali. Questemanifestazioni pirotecniche devono essere interdette. Ricordiamo che il danno ambientale è sempre più fortemente recepito e valutato dall’ordinamento giudiziario.