L’Ente Nazionale Protezione Animali si rivolge al Parlamento per fermare il disegno di legge contro la carne coltivata. Tra ideologia e reazione, infatti, il Governo intende portare a casa un altro provvedimento contro gli animali. Stavolta nel mirino non ci sono i selvatici, ma quegli infelici milioni (miliardi sul Pianeta) di animali detenuti in Italia negli allevamenti intensivi che a tutti i costi si vogliono mantenere nelle stesse condizioni di sofferenza e insostenibilità ambientale. Questo significa l’approvazione nell’aula della Camera del disegno di legge, già approvato dal Senato, che vieta la produzione, l’immissione in commercio e il consumo di alimenti e mangimi ottenuti in laboratorio da colture cellulari senza uccisione di animali, né impiego di farmaci. Quella che strumentalmente molti rappresentanti del Governo definiscono “carne sintetica”.
“Ci appelliamo ai Parlamentari – afferma Enpa – per fermare questo Disegno di Legge anacronistico, antiscientifico, anticostituzionale. Anche la Fao denuncia come l’abnorme produzione di carne sia grande causa di emissioni di gas serra e stravolgimento del clima, enorme spreco di acqua con deforestazione del Pianeta. Invece, il Governo si concentra su vietare la produzione di carne cruelty free cancellando ogni libera scelta del cittadino e imponendo quella prodotta, con sofferenza e orribili condizioni di vita degli animali. Ricordiamo a tal proposito che l’etichettatura relativa al tipo di allevamento in Italia non esiste. In sostanza, stiamo assistendo ad una sorta di “feroce imposizione alimentare” illegittima e anticostituzionale, come dimostrano anche altri aspetti del DDL”.
Infatti, una parte del disegno di legge in approvazione alla Camera riguarda il divieto dell’uso di nomi sui prodotti vegetali che facciano riferimento alla carne o anche a parti del corpo degli animali. Saranno persino sanzionati coloro che oseranno apporre diciture come “cotoletta di soia” e a pagarne le spese produttori ma anche i ristoratori. “Non capiamo quale grande timore possa avere il Governo nel caso in cui una persona si “confonda” acquistando una beyond meat anziché un hamburger di carne. Eppure, le confezioni riportano sempre “senza carne” o la dicitura “totalmente vegetale”, e addirittura ci sono reparti vegetariani nei supermercati ben indicati. Forse gli esponenti politici in questione dovrebbero frequentarli di più”.
Tutte queste scelte non rappresentano certo un bel biglietto da visita per l’Italia alla Cop 28, la Conferenza dell’ONU sul clima, che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre prossimo per cercare soluzioni più forti alla profonda crisi della Terra. Non solo: il Parlamento UE ha da poco approvato la Alternative Protein Strategy per l’affermazione di proteine sostenibili. Il Governo guarda con troppo evidente favore ai grandi produttori di carne, anche internazionali (perché il provvedimento nulla ha a che vedere con il made in Italy). E’ nota l’importazione di animali vivi da paesi esteri. Per ENPA il futuro è in primis veg, ma la carne coltivata, che non comporta nessuna sofferenza per gli animali, non è chimizzata, non è “artificiale” e può essere una alternativa che il cittadino ha il diritto e la libertà di utilizzare. Nonostante le scelte oscurantiste della politica al potere, indietro non si torna. Non servirà a nulla né essere reazionari, né essere censori del veg.