Nel corso dello scorso weekend, i volontari dell’Enpa di Brescia sono stati impegnati in un delicato intervento di salvataggio, frutto della loro collaborazione con la Polizia Provinciale per il recupero della fauna selvatica. Il protagonista dell’operazione è stato un cigno in evidente difficoltà, avvistato da alcuni turisti, con un filo da pesca che fuoriusciva dal becco.
L’allarme lanciato dai passanti ha attivato immediatamente la macchina dei soccorsi. I Vigili del Fuoco, intervenuti prontamente sul posto, si sono impegnati nel recupero dell’animale, operazione che ha richiesto una breve ma intensa attività di inseguimento in acqua per catturare il cigno e portarlo in salvo. Tuttavia, ciò che inizialmente sembrava un semplice incidente con un filo da pesca, si è rivelato più complesso.
Dopo una prima ispezione, infatti, i volontari si sono resi conto che la situazione era ben più critica: oltre al filo che usciva dal becco, diversi ami da pesca erano conficcati nella lingua e nei tessuti molli dell’animale, rendendo indispensabile un intervento medico tempestivo. Il cigno è stato subito messo in sicurezza e trasferito al Centro Recupero Animali Selvatici, dove ha ricevuto le cure veterinarie necessarie.
Fortunatamente, dalle ultime notizie condivise dall’Enpa di Brescia, il cigno sembra essere in via di guarigione e mostra un forte desiderio di tornare presto nel suo habitat naturale, il lago.
Questo episodio mette ancora una volta in evidenza l’importanza della collaborazione tra volontari, forze dell’ordine e strutture veterinarie per la salvaguardia della fauna selvatica. La Protezione Animali di Brescia, attraverso un post sulla propria pagina Facebook, ha colto l’occasione per sensibilizzare i cittadini sul problema dell’inquinamento da attrezzature da pesca, che rappresentano un pericolo non solo per gli uccelli acquatici, ma per molti altri animali che vivono nei nostri ambienti naturali.