CAPODOGLI SPIAGGIATI. ENPA: CATTIVA GESTIONE, MANCA UN COORDINAMENTO NAZIONALE OPERATIVO. STOP ESERCITAZIONI MILITARI E PROSPEZIONI GEOSISMICHE

In considerazione dello spiaggiamento verificatosi presso Vasto (Chieti), della morte di quattro esemplari di capodoglio e delle condizioni di estrema difficoltà in cui versano altri tre esemplari della stessa specie e, in particolare, delle informazioni trasmesseci dagli esperti e dai nostri referenti territoriali – che ci descrivono una situazione di caos e una cattiva gestione dell'evento -, l'Enpa ha inviato richiesta di immediati chiarimenti al Ministero dell'Ambiente, al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e al Ministero della Salute. 
 
E' infatti doveroso da parte dei Ministeri -precisa l'Enpa – chiarire quali interventi siano stati posti in essere per garantire un concreto intervento teso alla messa in sicurezza degli animali e delle persone, nonché alla eventuale gestione del trattamento sanitario e per opera di quale team di professionisti; quali siano gli enti locali autorizzati ad intervenire – per quanto previsto dalla normativa vigente- e quale siano i responsabili del C.E.R.T presenti sul territorio che stanno coordinando l'intervento.
 
Al riguardo, Enpa sottolinea come la rete preposta ad intervenire in caso di spiaggiamenti di cetacei – rete che dovrebbe essere presente in tutti i Paesi civili – non abbia un coordinamento e non sia gestita in modo adeguato.
 
«E' inoltre da considerare che l'areale in cui si sono spiaggiati i capodogli non rappresenta una zona nella quale questi siano abituali, pertanto abbiamo logici e validi sospetti che lo spiaggiamento possa essere stato causato da esercitazioni militari che prevedono l'uso di sonar a bassa frequenza che determina danni irreparabili nei cetacei, o che la causa sia da identificare nelle prospezioni geosismiche in atto nell'adriatico e condotte in modo scellerato, anch'esse fonte di disturbo e causa di morte per i cetacei – dichiara, Ilaria Ferri direttore scientifico dell'Enpa – . Per questo, già da tempo, Enpa ha presentato ai Ministeri competenti una lunga relazione nella quale si evidenzia il rischio di questi interventi antropici e gli effetti che spiegano su specie particolarmente protette che invece continuano a morire per mano dell'uomo.» 
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