CANI MORTI PER ASFISSIA SU TRAGHETTO PROVENIENTE DALLA CROAZIA, L’ENPA DENUNCIA DUE CACCIATORI. EPISODIO ANALOGO LO SCORSO FEBBRAIO

L'Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Ancona contro due cacciatori proprietari dei due cani da caccia trovati privi di vita nella stiva di una motonave giunta ad Ancona dalla Croazia. A fare la terribile scoperta, nei giorni passati, sono stati gli agenti del Corpo Forestale dello Stato e della Polizia di Frontiera che hanno trovato i due poveri animali rinchiusi in una gabbia all'interno dell'automezzo su cui viaggiavano i due cacciatori. Stando ai primi rilievi i cani potrebbero essere morti per asfissia e mancanza d'acqua.
 
Nella denuncia presentata all'autorità giudiziaria, l'Enpa contesta a carico dei due indagati i reati di abbandono, maltrattamento e uccisione di animali evidenziando con preoccupazione come questo non sia l'unico caso del genere verificatosi nel porto della città marchigiana. Un episodio analogo, che ha visto coinvolti tre cacciatori provenienti sempre dalla Croazia, era accaduto lo scorso febbraio ed era costato la vita a tre esemplari di setter inglese – due dei quali morti durante il viaggio per asfissia e colpo di calore, il terzo all'arrivo della motonave in porto – detenuti in pessime condizioni. 
 
«E' inammissibile e inaccettabile che esistano ancora sacche di ignoranza così preoccupanti – dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali -. Alla stragrande maggioranza delle persone è infatti noto che lasciare un animale in macchina durante una traversata via mare, anche breve, ne mette seriamente in pericolo l'incolumità. Ma è ancora più inaccettabile che di tale ignoranza di prova una categoria di persone che, contro ogni evidenza, sono solite autorappresentarsi come conoscitrici e amanti della natura.»
 
«In entrambi i casi – prosegue la Protezione Animali – auspichiamo che la magistratura, in caso di colpevolezza, intervenga con pene esemplari; evidentemente questo è il modo migliore perché fatti del genere non abbiano più a ripetersi.»
Facebook
Twitter
LinkedIn