Ancora una battuta di caccia finita in tragedia. Questa volta a farne le spese è stata la cagnolina di razza Breton di un cacciatore, Zoe. Il cacciatore, residente a Vicenza aveva appena iniziato ad inoltrarsi in un campo, le sue due cagnette erano andate avanti e si erano infilate nella vegetazione. Dopo qualche minuto una fucilata ha squarciato il silenzio nella zona. Subito il cacciatore ha avuto una brutta sensazione e ha provato a chiamarle, più e più volte, ma solo “Kira” ha fatto ritorno.
Il proprietario dei due cani ha quindi incontrato un altro cacciatore che però gli ha spiegato di non aver sparato. Spostatosi a lato, ha visto un terzo cacciatore, che si è allontanato con passo veloce. Lì vicino, priva di vita, colpita al petto da una fucilata ha trovato Zoe. Grazie ad un testimone il cacciatore è stat individuato e dopo un po’ di titubanza ha ammesso di aver sparato al cane. La Guardie Zoofile dell’Enpa di Vicenza lo hanno denunciato.
L’ispettore delle Guardie Zoofile Renzo Rizzi presente alle indagini ha dichiarato: “Zoe” è stata per la sua breve vita una cagnolina fortunata, viveva in una famiglia che la considerava una loro, lei e “Kira”, la sua mamma, vivevano in casa sui tappeti e sui divani e quando voleva poteva uscire in giardino, amata da tutti, figli e nipoti, tutti insieme formavano un vero “branco”. Purtroppo devo aggiungere che queste sono eccezioni nel mondo della caccia.”
“Per quanto riguarda il fatto, non è certo normale che venga ucciso un cane, e difficilmente si può sostenere che sia stato un incidente, in quanto può definirsi tale ad esempio un colpo che parte a un cacciatore che inciampa, ma cui si tratta di una fucilata sparata alla cieca, semplicemente perché il soggetto immaginava che in mezzo all’incolto ci fosse una preda, se avesse guardato con attenzione avrebbe notato un cane bianco macchiato di arancio e non lo avrebbe ammazzato.”