Caccia, stop del Tar Marche alla caccia alla tortora e alla pavoncella. Ancora una vittoria contro il mondo venatorio

Le associazioni ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF, hanno ottenuto al Tribunale
Amministrativo delle Marche un’altra fondamentale vittoria contro la Regione Marche su
molteplici aspetti del calendario venatorio regionale, riformato dai giudici in senso più restrittivo e
più coerente con le indicazioni dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) e
del Ministero della Transizione Ecologica.
I giudici amministrativi del TAR hanno infatti deciso di accogliere le richieste di sospensiva
presentate dagli ambientalisti per la Tortora selvatica e la Pavoncella, entrambe in forte declino
nel nostro Paese, alle quali d’ora in poi sarà quindi tassativamente vietata la caccia!
Hanno inoltre dimezzato il carniere dell’Allodola, anch’essa specie in forte diminuzione in tutto
l’areale di distribuzione a causa della caccia indiscriminata, portandolo a 5 capi al giorno per un
massimo di 25 capi annuali. Ancora troppi, ma la metà di quelli inizialmente previsti dalla Regione.
Infine il TAR ha vietato l’utilizzo di qualsiasi tipo di richiamo per la caccia in deroga allo Storno,
escludendo quindi anche i richiami in plastica, tassidermizzati, fissi o mobili comprese le “girelle”,
che invece erano stati assurdamente consentiti dalla Regione Marche! Anche questa decisione è
stata presa in perfetta sintonia con il parere espresso dall’ISPRA, ed in coerenza con le finalità del
prelievo in deroga. Infatti, le decisioni della Regione avrebbero finito per attirare gli Storni verso le
colture protette, anziché allontanarli da esse, tradendo in questo modo lo scopo finale della
Regione, che in realtà era quello di consentire ai cacciatori di sterminare sempre più esemplari
della fauna selvatica e non di difendere gli uliveti ed i frutteti!

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