Come ogni anno, l'Enpa, che in Italia coordina la campagna internazionale contro la mattanza dei delfini in Giappone, si è fatta portavoce dello sdegno della stragrande maggioranza dei cittadini Italiani contro le stragi dei delfini a Taiji. Ogni anno, infatti, oltre 22mila piccoli cetacei sono uccisi in Giappone perché considerati competitori nella pesca; i delfini più piccoli, catturati, vengono invece venduti alle strutture di cattività di tutto il mondo. Ieri numerosi attivisti hanno dato luogo a proteste nonviolente a Milano e in altre città italiane. Oggi l'Enpa ha effettuato un blitz all'Ambasciata consegnando una corona di fiori bianchi in segno di lutto per tutti i cetacei massacrati nelle acque di Taiji ed ha chiesto la liberazione di Angel, il delfino albino detenuto del Whale Museum di Taiji.
«Sappiamo bene che quasi tutti i Giapponesi non sono a conoscenza di cosa accade nella Baia di Taiji e che anche per questo è necessario lavorare per informare e diffondere le informazioni, come sta facendo Ric O'Barry proprio ora in Giappone, dove è presente a Taiji con una nutrita schiera di attivisti, anche per far sì che la più grande ondata di protesta parta proprio dal Giappone come uno tsunami "buono"», dichiara Ilaria Ferri che aggiunge: «E' inoltre doveroso da parte del Governo nipponico riconoscere che in tutti i continenti e in moltissime città del Pianeta (oltre 120) si stia protestando per una pratica tanto barbara quanto inutile che cela l'orrendo segreto dello sfruttamento dei delfini più piccoli destinati alla cattività. Ormai, grazie al documentario Premio Oscar 2010 "The Cove" tutto il mondo non può più dire di non sapere. E' per questo che oggi l'Enpa ha scritto al Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che proprio in questi giorni è stata designata come Altro Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell'Unione Europea, per chiedere di rappresentare l'esigenza che siano rispettate le norme internazionali che riconoscono particolare tutela ai cetacei, e che siano anche rispettate le norme di buon senso e di compassione che migliaia di cittadini hanno chiesto oggi a gran voce in tutto il mondo. Non si può più ignorare questo crimine contro la natura tutta.»