«Nutriamo seri e fondati dubbi circa la ricostruzione, diffusa in queste ore, relativa al presunto inseguimento di una coppia di fidanzati da parte di un orso nella zona di Mezzana (Trento). È infatti noto che i plantigradi corrono più velocemente degli uomini e che se davvero l’inseguimento si fosse protratto per 800 metri, l’animale avrebbe sicuramente raggiunto la coppia». Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali, che prosegue: «Dubbi ancora più fondati nutriamo sulle reali capacità di Fugatti di amministrare il proprio territorio e di informare i cittadini: se davvero la presenza di un plantigrado era nota, perché non è stata interdetta l’area o, quanto meno non è stata richiamata l’attenzione dei residenti?». La ricostruzione della PAT è messa in forse anche da una testata trentina, secondo cui l’orso, non li avrebbe inseguiti ma si sarebbe allontanato inoltrandosi nel bosco.
Secondo Enpa, il vero obiettivo di Fugatti è, ancora una volta, solo quello di uccidere un orso, altrimenti non si spiega il motivo per il quale egli si sia subito affrettato a chiedere l’uccisione dell’animale senza prima accertare la reale dinamica dei fatti e senza prevedere alcuna misura alternativa. «Se il presidente della PAT dovesse firmare una nuova condanna a morte, ci rivolgeremo nuovamente alla giustizia amministrativa che ha finora sospeso tutti i provvedimenti analoghi emanati da Fugatti».
M90 è solo l’ultimo orso colpito dalla persecuzione della PAT. Radiocollarato, nell’ottobre 2023 era stato investito ed era rimasto incolume. Peraltro, finora M90 non aveva mai avuto contatti con l’uomo, ma ora il fortuito incontro viene usato ad arte, per cercare di motivare l’abbattimento di M90.