In attesa che le analisi dell’Istituto Zooprofilattico confermino la specie di appartenenza, il (presunto) lupo investito e ucciso questa notte del Mantovano è solo l’ultimo di un lungo elenco di animali selvatici – lupi, orsi ma non solo – a perdere la vita sulle nostre strade. Dal Trentino alla Lombardia fino all’Abruzzo e alla Calabria, il traffico automobilistico, ma soprattutto la guida imprudente, rappresenta, insieme con il bracconaggio, la prima minaccia per la conservazione la fauna italiana. Una minaccia tanto più seria considerando la grave emergenza che da anni sta impoverendo la nostra biodiversità, distrutta tra incendi, alluvioni, terremoti, caccia di frodo e spesso vittima anche di psicosi e di campagne diffamatorie alimentate ad arte da certa politica. Prendendo in esame la sola popolazione lupi, il Ministero dell’Ambiente stima che ogni anno ne vengano uccisi almeno 300 esemplari, pari cioè al 10% dell’intera popolazione italiana.
Per questo Enpa torna a chiedere non solo al Governo e al Parlamento, ma anche alla Regione Lombardia, di stanziare le opportune risorse per la realizzazione di idonei passaggi faunistici. Questi permetterebbero a tantissime specie selvatiche di spostarsi liberamente sul territorio – un territorio sempre più colonizzato dall’uomo e dalle attività antropiche – e consentirebbe anche di implementare la sicurezza della nostra rete viaria. «Lo scorso anno un emendamento alla Legge di Bilancio, presentato e sostenuto da molte forze politiche dell’opposizione, prevedeva lo stanziamento di 12 milioni di euro in tre anni per la realizzazione di tali infrastrutture. Tuttavia, governo e maggioranza non hanno sostenuto questa norma di civiltà. La misura fu bocciata e da allora nulla è cambiato. Eppure – spiega l’Ente Nazionale Protezione Animali – i passaggi faunistici sono già realtà in molti Paesi, come la Germania, dove hanno consentito di salvare molte vite, umane e animali. Evidentemente i nostri ministri e i nostri parlamentari erano troppo impegnati a votare per la caccia selvaggia».
Secondo Enpa, la Regione Lombardia avrebbe la possibilità di svolgere un ruolo vicario, finalmente in positivo, rispetto all’amministrazione centrale, ma i segnali che arrivano dal territorio sono tutt’altro che positivi. «Anche consiglio e giunta provinciale sembrano preoccupati più di rincorrere il consenso di qualche migliaio di cacciatori che non di tutelare il patrimonio di biodiversità che appartiene a milioni di cittadini».