Da diverso tempo Il Cras Enpa di Perugia è alle prese con il recupero di ben due cucciolate di lupi rimasti orfani dei genitori e dell’eventuale branco morti a seguito di azioni di bracconaggio avvenute nel territorio umbro. Le richieste di aiuto sono pervenute da zone tra loro distanti tra fine estate e inizio autunno.
“Dopo attenti e prolungati monitoraggi – afferma Massimo Floris, responsabile Cras Enpa di Perugia – abbiamo confermato, in entrambi i siti, la totale assenza di adulti e le condizioni disperate dei piccoli, gravemente malati e prossimi alla morte. Sono così iniziate le non semplici operazioni di cattura, anche con il prezioso aiuto delle persone che ci hanno allertato, e con il placet della Regione Umbria e delle forze dell’ordine coinvolte.
I primi cuccioli recuperati sono stati sottoposti ad una serie di cure specifiche e solo ora possiamo considerarli fuori pericolo. Ci auguriamo di portare in salvo anche gli altri piccoli, che al momento sono in prognosi riservata visto il pessimo stato in cui sono stati ritrovati”.
“Il lupo – continua Floris – può essere un predatore scomodo per alcuni allevatori, ma esistono modi per una convivenza possibile! Si deve uscire dai limiti culturali che appannano la ragione e smetterla di usare esche avvelenate, trappole mortali, fucili e altri metodi medievali. Come CRAS Enpa Perugia abbiamo denunciato l’accaduto alle istituzioni e stiamo organizzando un incontro con le parti interessate per sollevare il problema del bracconaggio dei lupi in Umbria. L’uccisione di un lupo è già di per sé un atto deplorevole e diventa ancor più meschino quando al seguito ha dei piccoli non autosufficienti destinati a morte certa. Buona guarigione piccoli e preziosi tesori di un mondo che fatica a capire il valore inestimabile della vostra specie”.
In foto una delle cucciolate messe in salvo, prima e dopo settimane dal ricovero.