Lupi. Meno di 100 mila euro gli indennizzi corrisposti in media ogni anno agli allevatori. Enpa: un’altra conferma che l’allarme-lupo è strumentale. Altri i veri problemi del settore

Neanche centomila euro. Per la precisione 94.736,8 euro. E’ l’importo medio che 17 regioni italiane e due Province Autonome hanno corrisposto ogni anno agli allevatori a titolo di risarcimento per i danni da predazione subiti nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019. L’ammontare complessivo nei cinque anni presi in esame è stato pari a 9 milioni di euro (1,8 milioni l’anno). I dati, pubblicati da ISPRA e rielaborati da Enpa, si riferiscono alle predazioni da lupo (Sicilia e Sardegna non sono considerata perché in quei territori il predatore non è presente), tuttavia, dal momento che diverse amministrazioni regionali non sono state in grado di attribuire con certezza la responsabilità di molti eventi predatori, tali dati dovrebbero essere considerati approssimati per eccesso. «Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, le predazioni effettivamente attribuite ai lupi sono circa la metà di quelle complessivamente censite – 9 mila su 18 mila – pertanto è evidente che in realtà una quota significativa di tali risarcimenti non debba essere imputata ai lupi», spiega Enpa.

Insomma, anche l’entità dei risarcimenti (è doveroso segnalare che Piemonte, Molise, Campania e Calabria non hanno fornito alcuna informazione al riguardo) erogati agli allevatori sembra sconfessare i toni emergenziali usati in queste settimane da certi esponenti politici e amministratori locali per compiacere i cacciatori e gli allevatori estremisti che vorrebbero uccidere a fucilate i lupi (e non solo). «Tra l’altro – prosegue Enpa – nel periodo considerato, l’andamento degli indennizzi ha avuto un trend altalenante con incrementi e diminuzioni da un anno all’altro, ma non c’è nulla che faccia intravedere situazioni allarmistiche: i risarcimenti erogati nel 2019 dalle 17 Regioni e dalle due Province Autonome, pari a 1,9 milioni, si mantengono infatti sugli stessi livelli di quelli concessi cinque anni prima».

A questo proposito è opportuno sottolineare che la somma utilizzata per risarcire le predazioni (1,8 milioni di euro nei dodici mesi) è un nulla rispetto ai 6,5 miliardi di euro (fonte Sitab 2017) spesi ogni anno dal nostro sistema sanitario per curare le patologie del tabagismo o agli 86,6 miliardi (Ministero dell’Economia 2022) sottratti alla comunità con l’evasione fiscale. 

 
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