La morte del cavallo Mamuthones non sarebbe una “sfortunata casualità”, ma la conseguenza di un comportamento deliberato dal parte del fantino e di una possibile falla organizzativa che chiama in causa la responsabilità dei promotori del Palio di Asti. E' quanto emerge dalla documentazione che l'Ente Nazionale Protezione Animali, oggi ammessa a parte civile nel processo, ha depositato nel procedimento contro Jonatan Bartolettti, finito sotto accusa per il decesso del cavallo.
Secondo la documentazione dell'Enpa, l'incidente mortale sarebbe stato causato da una precisa concatenazione di eventi: da un lato il fantino che nel tentativo di bruciare sullo scatto gli altri concorrenti sferza ripetutamente Mamuthones prima che il mossiere (la persona titolata a dare il via alla partenza dei cavalli nel palio) abbia dato semaforo verde alla partenza, anticipandola, dall'altro la ritardata caduta del canapo (la corda che delimita l'area da cui partono i cavalli) che avrebbe a sua volta provocato la caduta mortale di Mamuthones, lanciato alla corsa anzitempo. Che qualcosa possa non aver funzionato nel ritiro del canapo sembra essere confermato anche dal fatto che all'indomani della morte di Matuhones si è verificato, sempre al palio di Asti, un secondo “incidente” con un altro cavallo che è inciampato nella corda (fortunatamente senza conseguenze).
Ne discende che dall'esame della documentazione la ventilata casualità degli incidenti connessi al canapo è tutt'altro che improbabile e rappresenta un rischio ben noto ai professionisti del settore. Appare verosimile che Jonatan Bartoletti abbia “messo nel conto” tale eventualità, ovvero l'abbia prevista come una eventuale possibile conseguenza ed abbia agito accettando il rischio che potesse verificarsi. Tra l'altro sempre stando a tale ricostruzione il fantino, che avrebbe frustato il suo cavallo per ben due volte, avrebbe agito senza alcuna necessità perché gli altri concorrenti non erano ancora allineati lungo la linea di partenza.
«Auspico che il giudice tenga conto dei rilievi che emergono dalla documentazione – dichiara l'avvocato dell'Enpa, Claudia Ricci – d'altro canto se gli stessi organizzatori del Palio hanno squalificato per ben 10 anni Jonatan Bartoletti, ciò significa che hanno riconosciuto una sua responsabilità sull'accaduto. Ma a nostro avviso, deve essere fatta chiarezza anche sulle procedure seguite con il palio perché non tutto sembra aver funzionato a dovere».