Sam Simon era uno dei tre autori (gli altri due erano Matt Groening e James L. Brooks) che hanno dato vita ad una delle serie animate più longeve e più amate del mondo, ma – soprattutto – aveva una spiccata sensibilità animalista. Sam Simon è scomparso alcuni giorni fa dopo avere a lungo combattuto contro un tumore al colon, ma se ne è andato proprio nel modo in cui avrebbe voluto: aiutando fino all'ultimo i suoi amati amici “pelosi”.
E il suo “testamento solidale”, milioni di dollari donati ad organizzazioni umanitarie, non rappresenta che l'ultimo e più eclatante gesto compiuto anche in difesa degli animali. In precedenza, il papà dei Simpson si era impegnato a sostenere una struttura per “trovatelli” a Malibu (California); poi aveva acquistato una fattoria di cincillà nel Sud della California con l'intenzione di liberarne gli animali; quindi aveva aiutato l'elefante Sunder, un esemplare indiano vittima di maltrattamenti. E come dimenticare poi il salvataggio e l'adozione a distanza del toro Benjy, condannato a morte perché si rifiutava i svolgere i compiti riproduttivi impostigli dall'uomo?
Insomma con Sam Simon il mondo animalista perde un importante punto di riferimento; una persona che non ha esitato a condividere la proprio ricchezza – materiale e spirituale – con chi ne aveva più bisogno, schierandosi fino all'ultimo dalla parte dei più deboli.