VITERBO, DANNI DA (PRESUNTA) FAUNA SELVATICA. “BASTA CON LA FALLIMENTARE POLITICA DEGLI ABBATTIMENTI”

“Basta con la fallimentare politica degli abbattimenti sempre affidati, guarda caso, ai cacciatori: occorre solo applicare correttamente quanto prevede la legge”.
In occasione della riunione indetta tra i sindaci di oltre trenta Comuni del Viterbese e Coldiretti, che poi manifesteranno davanti alla sede della regione Lazio, l’Ente Nazionale Protezione Animali interviene in merito alla questione relativa ai presunti danni causati dalla fauna selvatica alle imprese agricole dell'area.
“La Protezione Animali sottolinea anzitutto come l’aver coinvolto il mondo venatorio nella gestione faunistica – tra l’altro pretestuosamente dal momento che la legge nazionale non prevede tale coinvolgimento – sia stato fallimentare e dannoso: oltre venti anni di abbattimenti selettivi si sono rivelati solo pretesti per allungare la stagione di caccia e non hanno sortito alcun effetto. Affidare questo compito proprio a chi, con i ripopolamenti di cinghiali, ma anche di lepri e fagiani, è causa prima di questi problemi è alquanto paradossale”.
Anche nella provincia di Viterbo si è assistita ad una campagna di odio nei confronti dei lupi, sfociate in barbare uccisioni. “In realtà, come anche una recente risoluzione del Governo ha evidenziato, la responsabilità dei sindaci è evidente: infatti, più che di lupi si tratta di cani abbandonati o di proprietà – anche di allevatori – lasciati vagare nel territorio senza controllo e, al contrario di quanto la legge obbligatoriamente prevede, senza microchip e tra l’altro non sterilizzati. E’ ora di applicare la legge 281/91 per la prevenzione del randagismo, adempiendo agli obblighi previsti e fornendo corrette informazioni sulla gestione dei cani ma anche sull’importanza del lupo – predatore anche dei cinghiali. Un impegno istituzionale ma anche di ogni singolo allevatore”.
 
Per gli agricoltori, la strada da individuare è quella già prevista dalla legge 157/92, ovvero l’applicazione dei metodi ecologiciindicati dall’Ispra che limiterebbero di gran lunga i danni se realmente fossero applicati. “Quanto al rimborso dei danni e alla velocizzazione delle procedure risarcitorie – aggiunge l'Enpa – siamo d'accordo, ma solo quando gli agricoltori dimostreranno di aver applicato, sostenuti dalle istituzioni, le norme e le metodologie ecologiche. Basta con la politica, assurda e fuori da ogni logica, dei massacri di animali selvatici”. (12 novembre 2014)
 
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