Un prima iniziativa legale, promossa dal cacciatore nel 2015, si era conclusa con una richiesta di archiviazione dal parte del P.m, cui era seguita una opposizione della parte offesa e una nuova richiesta di archiviazione da parte del Pubblico Ministero. Con una nuova ulteriore opposizione da parte del cacciatore, sulla quale veniva chiamato a pronunciarsi il GIP. Nel corso del procedimento, che ha visto anche l'intervento del Caponucleo di Napoli Massimo Moffa – in questa circostanza il Caponucleo di Napoli ha ribadito lo status particolare riconosciuto alle Guardie Enpa in forza della legge 157/92 – il supplemento di indagine richiesto dalla parte offesa e svolto dall'organo giudiziario ha permesso di chiarire una volta per tutte la posizione di Meglio e Paolella, scagionati dall'accusa di calunnia.
Ma c'è di più. Il Gip infatti ha precisato come i due indagati non abbiano agito “al di fuori delle competenze loro riconosciute”. In altri termini, Meglio e Paolella, per la loro qualifica di Guardie Zoofile, avevano piena facoltà di svolgere attività di vigilanza venatoria chiedendo l'esibizione del tesserino.