Con riferimento all’impiego di equidi nelle corse e rievocazioni a carattere storico folkloristico (palii, giostre, quintane, ecc…) uno dei maggior temi di dibattito negli anni è stato quello dell’uso dei cavali di razza PSI (Puro Sangue Inglese), in quanto animali estremamente veloci e fragili, troppo per gli impieghi in percorsi cittadini o in piste strette dove i rischi di infortuni e cadute si elevano a livelli inaccettabili. Infatti sono stati moltissimi i gravi incidenti registrati in questa manifestazioni, in diversi casi con la conseguente morte dell’animale. Da qui l’impegno delle nostre associazioni nel richiedere almeno il divieto di utilizzo di quella tipologia di cavalli.
Nel rinnovo dell’Ordinanza palii, c.d. Ordinanza “Martini”, pubblicato il 3 agosto 2016 il Ministero della Salute, pur esplicitando finalmente il divieto di uso dei PSI, ha posto una deroga, dicendo che “l'impiego di cavalli di razza purosangue inglese è consentito esclusivamente nei percorsi aventi caratteristiche tecniche analoghe a quelle degli impianti ufficialmente autorizzati dal Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali per le corse di galoppo” (cioè gli ippodromi).
Chi certifica le suddette caratteristiche del percorso è un tecnico nominato dal MIPAAF o dal CONI. Recentemente siamo venuti a conoscenza che il MIPAAF avrebbe adottato una sua personalissima interpretazione dell’Ordinanza.
In un documento divulgato dalla FIGS Federazione Italiana Giochi Storici viene riportato il contenuto di una e-mail inviata dall’Architetto Walter Baldini, coordinatore responsabile dei tecnici di percorso del MIPAAF, che avrebbe scritto: “il cavallo PSI è escluso dalle manifestazioni equestri nei casi in cui è configurata una competizione di velocità con più cavalli partecipanti e distribuiti in batterie di qualificazione, dove si ravvisa uno stress fisico e dove il tracciato è articolato all’interno dei centri abitati, spesso con cambi repentini di direzione. In deroga, i cavalli di PSI possono essere ammessi nei circuiti che in tutto o in parte possono configurarsi con le caratteristiche tecniche e tipologiche di un ippodromo (terreno pianeggiante, curve ben distribuite e larghezza della pista)…”
Da ciò verrebbe tratta la conseguenza che dunque giostre e quintane sarebbero escluse dal divieto di uso dei PSI. Lo conferma una notizia apparsa sulla stampa qualche giorno fa: “Quintana di Ascoli idonea ai purosangue inglese, arriva l'ufficialità”.
In pratica, la bizzarra interpretazione di cui sopra poggerebbe sul fatto che l’uso PSI sia da escludere solo in caso di corse di velocità con più cavalli insieme lanciati al galoppo (esempio palio di Siena). Mentre invece può essere ammesso laddove non ci sia competizione diretta (più cavalli in pista contemporaneamente) e laddove le gare non siano di velocità. E secondo i tecnici MIPAAF, giostre e quintane non sarebbero gare di velocità ma solo gare di abilità. Non solo: sempre secondo i tecnici, esse si svolgerebbero su percorsi simili agli ippodromi.