Un ricordo del cane Angelo con le parole di Carla Rocchi

Era il 24 giugno, un brutto giorno da non dimenticare…
il piccolo, povero Angelo veniva ucciso barbaramente da quattro inqualificabili figuri che non avevano trovato di meglio, per passare il tempo, che infierire su una creatura indifesa che non aveva, lui, mai fatto male a nessuno…
L'uccisione di Angelo ha fatto indignare l'Italia, ha scosso le coscienze, ha mostrato al mondo la vigliaccheria e l'omertà delle persone che, poche per fortuna, hanno preferito fingere di non vedere e non sentire per non dover parlare e prendere posizione.
Il loro comportamento si commenta da solo e si consegna alla riprovazione e al disprezzo.
La stragrandissima maggioranza di chi ha conosciuto la storia di Angelo porta e porterà sempre nel cuore l'immagine di questo piccolino che, fiducioso, ha seguito i suoi assassini che lo hanno ucciso per noia, per riempire una giornata vuota di significato.
Non dobbiamo dimenticare.
ANGELO VIVE finche' tutti noi portiamo nel ricordo l'immagine di questa creatura buona e fiduciosa, finche' la sua piccola vita continua ad avere nel nostro cuore uno spazio speciale.
ANGELO VIVE finché rimane vivo il nostro impegno a non lasciare impuniti i suoi assassini e tutti gli assassini e torturatori di animali che ancora si aggirano tra di noi.
ANGELO VIVE finche' continuiamo a considerare un crimine nei confronti degli animali per quello che è: un crimine, appunto, da punire secondo legge e da sanzionare con il nostro disprezzo.
Ci aspettiamo un processo rapido e giusto, una sentenza esemplare.
Dal Ponte, dove corre libero e felice, Angelo si aspetta giustizia per se' e per tutti i piccolini che ancora rischiano di incontrare sulla loro strada persone come quelle che lo hanno ucciso.
Noi ti vogliamo bene piccola creatura…
Siamo tanti, tantissimi
Tanti più dei pochi che non hanno saputo darti, quando eri vivo, una casa, un affetto, una protezione… Perdonaci per questo…

Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa

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