Domani, martedì 28 gennaio, l’Ente Nazionale Protezione Animali, assistito dall’avvocato Rosa Rizzi, sarà in udienza presso la Procura della Repubblica per la vicenda dell’uccisione dell’orso M90.
“Si tratta di un’occasione molto importante per noi e per gli orsi stessi – dichiara Ivana Sandri, presidente dell’Enpa del Trentino – perché per la prima volta viene discussa la nostra opposizione all’archiviazione della denuncia da noi presentata per maltrattamento e uccisione di M90”.
“La nostra attenzione – continua Sandri – è da sempre rivolta ai grandi carnivori e alle necessarie politiche di convivenza e di prevenzione, scientificamente valide ma ignorate: lo dimostrano non solo l’ingiustificata condanna a morte dell’animale, ma anche le modalità sbrigative e crudeli della sua esecuzione, con gravi, e presumibilmente prolungate, sofferenze per il mezzo usato, ovvero proiettili esplodenti. Da quanto sappiamo, ne sono stati sparati tre e due hanno colpito M90, che sono penetrati nel corpo e sono deflagrati, lacerando e dilaniando le sue carni e i suoi organi: su questo è di fondamentale importanza la perizia del medico legale dei grandi delitti, ordinario di medicina legale dell’Università degli Studi di Milano, Cristina Cattaneo.“
Con l’orso M90 è stata inaugurata l’epoca “ordina e uccidi!” ideata dalla Provincia Autonoma di Trento: prima avviene il radiocollaraggio dell’orso, poi, vi è l’ emanazione di ordinanze all’ultimo minuto – spesso a tarda sera o giorno festivo, impedendo a chiunque di venirne a conoscenza – e nel giro di pochissime ore arriva lo stringato comunicato con cui si annuncia l’avvenuta uccisione dell’orso – facilmente localizzato proprio dal radiocollare. Modalità del tutto antidemocratiche, che impediscono ai cittadini e alle associazioni qualsiasi accesso alla giustizia – in violazione degli art. 24 e 9 della Costituzione e della Direttiva Habitat – nella tutela della fauna selvatica, che è bene indisponibile dello Stato.
Per i plantigradi del Trentino Enpa, assistita dall’avv. Valentina Stefutti, si è costituita in giudizio chiedendo giustizia con più di 20 ricorsi, sia alla Magistratura amministrativa, rivolgendosi al Tar e al Consiglio di Stato, ottenendo importanti e dirimenti sentenze e ordinanze, sia depositando presso la Procura della Repubblica denunce per maltrattamento e uccisione di animali, come nel caso odierno. Sarà l’avv. Rosa Rizzi a rappresentare Enpa e a discutere nel merito del delitto di maltrattamento e uccisione di animali.