Trentino. Enpa ai sindaci: “troppi errori nella gestione degli orsi, a partire dai cassonetti”

«I sindaci del Trentino, insieme con la Provincia Autonoma di Trento (Pat), sono i principali responsabili per gli errori commessi nella gestione del rapporto tra uomini e orsi. Poco o nulla è stato fatto in questi ultimi anni sul fronte della prevenzione e delle campagne di informazione, fondamentali, come dimostrato dal mondo scientifico, per migliorare la nostra relazione con i plantigradi e, più in generale, con tutte le specie selvatiche». L’Ente Nazionale Protezione Animali replica alle preoccupazioni espresse dal Consiglio delle Autonomie Provinciali del Trentino che nel corso di un incontro con l’assessore Falloni aveva espresso preoccupazione per un possibile incremento degli avvistamenti di orsi nei pressi dei centri abitati della Provincia, con particolare riferimento alla Val di Sole.

Il caso della Val di Sole, dove qualche giorno fa un orso è stato visto passeggiare per le vie di Malè, è emblematico perché è la “prova provata” delle omissioni e delle inadempienze delle istituzioni locali. Infatti, secondo le testimonianze raccolte da Enpa, l’animale è stato attirato in città dalla presenza di rifiuti alimentari, abbandonati all’interno di cassonetti facilmente accessibili ai plantigradi. «Perché, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, i bidoni anti-orso non sono stati ancora correttamente posizionati sul territorio, tanto più che la Val di Sole si trova nei pressi di zone abitate dai plantigradi? Perché – prosegue Enpa – gli enti locali fanno ancora così tanta resistenza rispetto alle iniziative di prevenzione, come la chiusura dei sentieri frequentati dalle mamme con i loro cuccioli, o capillari campagne di sensibilizzazione che istruiscano residenti e turisti?»

Sotto questo profilo, l’iniziativa della Pat, che ha dato il via libera al posizionamento di 5 mila cartelli informativi, rappresenta finalmente un primo, timido segnale di apertura rispetto alla prevenzione, anche se si tratta di una misura ancora insufficiente. «Il nostro auspicio è che i cartelli non subiscano lo stesso destino dei cassonetti, annunciati urbi et orbi ma ancora “latitanti” in molti territori della Provincia. L’aspetto più importante – aggiunge Enpa – è quello relativo al contenuto. Oltre ad informare, i cartelli dovrebbero avere natura prescrittiva, vietando l’accesso alle zone frequentate da orsi, soprattutto tra le 18 e le 10 dell’indomani».

Nessuno deve più mettere in atto comportamenti come quello dei due giovani (denunciati da Enpa) che hanno inseguito un orso con una torcia, urlando e fischiando. «Situazioni del genere – conclude la Protezione Animali – non devono più essere tollerate: mettono in pericolo l’incolumità delle persone come degli animali».

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