Trasporto agnelli vivi, riscontrate continue irregolarità. La denuncia di AWF, Enpa e Animal Equality, insieme per fermare i viaggi della morte

Mentre l’Italia si ferma e le attività abbassano le serrande continuano imperterriti i viaggi da incubo di agnelli provenienti da molti Paesi d’Europa e diretti verso i macelli italiani. La denuncia di Animal Welfare Foundation (AWF), Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) e Animal Equality (AE): riscontrate continue irregolarità, mancanza di controlli e condizioni inaccettabili. Enpa e AWF hanno anche depositato una denuncia alla Procura della Repubblica Italiana.
Ogni anno oltre tre milioni di ovini vengono trasportati all'interno dell’Unione Europea. Di questi più di due milioni vengono macellati all'arrivo. L’Italia da sola ne importa circa il 40%. Solo nel 2019 il nostro Paese ha importato oltre 900 mila agnelli da macello, in particolare in prossimità del Natale e della Pasqua. La maggior parte provenienti da: Romania, Ungheria e Polonia, ma anche da altri Paesi come Francia, Bulgaria e Spagna. Quest’anno questo traffico non sembra essere diminuito sostanzialmente nonostante la necessità di ridurre gli spostamenti determinata dal Coronavirus, quindi non possiamo abbassare la guardia sulle condizioni disumane nelle quali vengono trasportati gli agnelli.
Il Regolamento Europeo numero 1 del 2005 è chiaro. “Nessuno è autorizzato a trasportare o a far trasportare animali in condizioni tali da esporli a lesioni o a sofferenze inutili”. Eppure nelle indagini realizzate tra il 2016 e il 2019 dall'organizzazione tedesca Animal Welfare Foundation, in collaborazione con Enpa e Animal Equality, sono state regolarmente riscontrate violazioni della normativa vigente, tra cui: camion non idonei a tale tipo di trasporto; camion sovraffollati (alcuni con anche 850 agnelli) in cui gli animali non avevano spazio sufficiente né per sdraiarsi né per stare in posizione eretta senza toccare il piano superiore;

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