Trafficavano illegalmente cuccioli di cani, Tribunale di Trieste li condanna . Enpa: un mercato sommerso che va smascherato

Il Tribunale di Trieste Sezione Penale ha emesso una sentenza di condanna per il traffico illegale di animali da compagnia, in particolare cuccioli di cane. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli dei reati di truffa (art. 640 c.p.), traffico illecito di animali da compagnia (art. 4 e ss. L. 201/2010) e altri reati connessi. L’Ente Nazionale Protezione Animali si era costituita parte civile attraverso l’avvocato Enpa, Claudia Ricci.

“L’industria del traffico illegale di cuccioli è una piaga che coinvolge l’Italia e l’Europa intera – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa  – Spesso questi animali provengono da allevamenti irregolari e vengono introdotti nel Paese con documenti falsificati, in condizioni di trasporto terribili e senza alcuna tutela sanitaria. Questa sentenza è un segnale forte contro chi lucra sulla pelle degli animali e inganna i cittadini con cuccioli provenienti da traffici illeciti”.

Il tribunale ha inflitto una pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione, con sospensione per due anni dell’attività di trasporto, commercio e allevamento di animali, all’imputato ritenuto responsabile dell’approvvigionamento dei cuccioli presso il proprio allevamento e in collaborazione con fornitori stranieri. 2 anni e 8 mesi di reclusione e la stessa sospensione biennale dell’attività sono stati inflitti a chi si occupava di trovare acquirenti in Italia, mentre 1 anno, 9 mesi e 15 giorni di reclusione sono stati assegnati al coadiutore nella gestione commerciale e patrimoniale della rivendita. Infine, il soggetto incaricato del prelievo dei cuccioli, fittiziamente intestatario degli animali, è stato condannato a 9 mesi e 25 giorni di reclusione, oltre a una multa di 1.350 euro.

Oltre alle pene detentive, la sentenza ha disposto la confisca dei cani sequestrati, mettendoli definitivamente in salvo dal circuito del traffico illecito, e ha condannato tutti gli imputati al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni nei confronti delle parti offese, tra cui l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), oltre al rimborso delle spese legali sostenute.

L’Enpa sottolinea l’importanza di questa sentenza, poiché le condanne per traffico illecito di animali da compagnia sono ancora relativamente rare in Italia. La criminalità organizzata che gestisce questi traffici ha sviluppato metodi sempre più sofisticati per sfuggire ai controlli, rendendo le indagini particolarmente complesse.

“Gli animali si adottano, non si comprano”

Sul tema è intervenuta anche Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa, che ha ribadito l’importanza di contrastare il mercato illegale dei cuccioli attraverso scelte responsabili da parte dei cittadini: “Questa sentenza rappresenta un passo avanti nella lotta al traffico di cuccioli, ma la vera chiave per fermare questo mercato è nelle mani delle persone. Gli animali non si comprano, si adottano. Finché ci sarà domanda, i trafficanti troveranno il modo di sfruttare e maltrattare esseri viventi per profitto. Adottare da rifugi e canili significa non solo salvare una vita, ma anche spezzare il giro d’affari di chi tratta i cuccioli come merce”

immagine di repertorio

Facebook
Twitter
LinkedIn