«Un'altra bruttissima pagina della politica venatoria della Regione Toscana, sempre più lontana dalla normativa nazionale, dalle sentenze della Corte Costituzionale, dalla cura per la fauna, dalla richieste della stragrande maggioranza dei cittadini». Così l'Ente Nazionale Protezione Animali commenta l'approvazione, avvenuta oggi, del nuovo testo, che modifica la legge regionale 3/1994 per quanto riguarda gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC).
«Il voto del Consiglio rappresenta un affronto alla chiarissima sentenza con cui la Corte Costituzionale alcuni mesi fa aveva bocciato la normativa in materia. La legge nazionale 157/92 aveva infatti introdotto, come uno dei suoi punti profondamente innovativi, il legame tra il cacciatore e un territorio di estensione predeterminata, inferiore a quello provinciale, al fine di responsabilizzare le “doppiette” e porre fine al devastante nomadismo della caccia. Il testo oggi approvato incredibilmente prevede alcuni Ambiti di dimensione provinciale. Lascia poi senza parole l'enorme estensione di alcuni ATC, superiore a 200mila ettari. Nei giorni scorsi – prosegue Enpa – avevamo rivolto un appello al presidente Rossi, affinché fermasse il testo in discussione, sottolineando anche il problema dell'assegnazione agli ATC della “Centrale Unica di Committenza”, che pone il rischio di gestioni inopportune, confuse, lontane dalla volontà del legislatore che volle dare agli ATC responsabilità soprattutto per la conservazione della fauna e degli habitat, evitando ogni forma di opacità e rischio di clientele».
Questo 2016 sembra davvero un annus horribilis per la fauna regionale, partendo dalla legge Remaschi fino ad arrivare a questa modifica normativa. Enpa ricorda a tutta la classe politica locale che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e non deve essere occasione né di mercificazione né di speculazione.