L’ufficio legale di Enpa ha inviato una diffida alla Regione Toscana e all’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) di Grosseto sud, con la quale si intima di sospendere immediatamente l’uccisione dei 37 mufloni che ancora vivono sull’Isola del Giglio. Se l’amministrazione regionale e l’ATC non dovessero ottemperare a quanto previsto dalla diffida, l’associazione denuncerà nelle opportune sedi giudiziarie non soltanto gli autori materiali delle uccisioni, che si tratti di cacciatori, selecontrollori o di altri “operatori privati”, ma anche quei dirigenti dell’amministrazione regionale che continuano ad avallare una delibera di eradicazione che, oltre a violare il diritto alla vita di ogni animale, risulta priva di fondamento scientifico.
L’autorevole studio intitolato “Le isole come capsule temporali per la conservazione della diversità genetica: Il caso del muflone dell’Isola del Giglio”, pubblicato sulla rivista Diversity rimarca infatti che gli esemplari dell’isola hanno un patrimonio genetico unico che, con l’eradicazione, andrebbe perduto per sempre. Di più: dalla ricerca emerge anche che i mufloni del Giglio sono portatori del DNA dei mufloni sardi, vale a dire di una specie particolarmente protetta dalla legge 157/92 (articolo 18, primo comma, lettera C) e quindi non cacciabile. I 37 mufloni non dovrebbero essere perseguitati ma oggetto di un regime di tutela analogo a quello che la normativa italiana riconosce ai loro “cugini” sardi.