Toscana. L’Enpa: no alla deregulation della caccia agli ungulati. Inaccettabile la posizione della sottosegretaria Velo

«Una legge sbagliata, pericolosa, che tenta di scardinare la normativa nazionale; una legge che, come è stata presentata dall'Assessore competente, sembra essere davvero un provvedimento di deregulation con un regime venatorio abnorme sugli ungulati, ponendo a rischio la stessa sicurezza dei cittadini. La Toscana, le sue campagne, i suoi boschi rischiano di divenire zona franca per le squadre dei cinghialai, per i sanguinosi riti delle braccate, per le micidiali armi impiegate nella caccia al cinghiale, che da tanto tempo già mietono morti e feriti tra le persone. E' questa l'immagine “in tuta mimetica” che vuol dare al mondo una delle regioni più belle d'Italia?». Lo dichiara il presidente del Consiglio Nazionale Enpa nonché coordinatore regionale Enpa per la Toscana, Marco Bravi.
 
«E' davvero inaccettabile – aggiunge la consigliera di Enpa, Annamaria Procacci – la posizione di sostegno espressa sull'iniziativa legislativa della Regione dalla Sottosegretaria Silvia Velo, che – vogliamo sottolinearlo – è Sottosegretaria all'Ambiente, quindi con un preciso mandato istituzionale in totale contrasto con le dichiarate finalità della legge obiettivo della Toscana. Tra queste finalità figura l'aberrante mercificazione della fauna selvatica, che diventa letteralmente “carne da macello” e che neppure il pretesto delle opere pie di beneficenza, cui sarebbero destinati gli ungulati, può rendere ”presentabile”»
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