Topi a Roma. Enpa: non c’è nessuna emergenza roditori. C’è invece un problema di degrado, che si combatte con la cura della città, non con il veleno

«Non uccidete i topi: non è etico, non è giusto, non serve a niente. Per di più, la loro presenza (qualcuno parla di “emergenza”, ma così non è) ci ricorda che la Capitale è in balia dei rifiuti perché sporcata dall'uomo». Lo dichiara il commissario straordinario della Sezione Enpa di Roma, Michele Gualano, che prosegue: «I milioni di euro promessi per derattizzare i quartieri andrebbero spesi per ripulire le strade, per eliminare le fonti di approvvigionamento di cibo per i ratti. Altrimenti, finito l'effetto della derattizzazione, le colonie di topi torneranno ad insediarsi sul territorio, ancora più numerose».

«Va anche detto che, come ricorda anche un rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, le malattie potenzialmente trasmesse dai roditori non sono più gravi di quelle trasmissibili da altri animali, fenomeno peraltro più che rari, e che topi e ratti non sono di per sé più “sporchi” di altre specie. Tra l'altro – prosegue Gualano – non sembra esserci neanche un'emergenza legata a una possibile contaminazione del cibo destinato all'uomo. I topi di Roma infatti non hanno bisogno di rubare cibo all'uomo: ne hanno già in abbondanza per strada, nelle aree di conferimento dei rifiuti, intorno ai cassonetti, sui marciapiedi. Si chiama degrado, e non si combatte con il veleno».

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