TERREMOTO, PRIMO BILANCIO. CENTINAIA ANIMALI SOCCORSI. EMERGENZA NON FINITA: VOLONTARI ANCORA IN CAMPO. COME AIUTARE.

Oltre duecento gli animali soccorsi finora e nove tonnellate di pet food distribuite nelle tendopoli e nelle località isolate, o messe a disposizione degli animali vaganti con punti di alimentazione sul territorio. Questo, ad oggi, un primo bilancio dell'intervento dell'Ente Nazionale Protezione Animali nelle zone devastate dal sisma dove l'associazione è presente – fin dalle prime ore dell'emergenza – con la propria Unità di Intervento Nazionale e con veterinari, volontari e Guardie Zoofile delle Sezioni Enpa di Terni, Caserta, Isernia, Teramo, Rende, Rimini e Roma (cui si aggiungeranno nei prossimi giorni volontari di altre sezioni) operativi con due autoambulanze veterinaria, una automedica, un furgone per il trasporto di animali e altri tre automezzi. Inoltre, per curare animali che non possono essere assistiti nell'area del sisma, Enpa ha attivato una rete di cliniche e ambulatori in tutta Italia. Le segnalazioni vanno fatte al numero 342 9565574. Per segnalazioni ed emergenze è invece attiva la mail terremoto@enpa.org.

 

Nella sola giornata di ieri, oltre ad avere recuperato e messo in sicurezza numerosissimi animali vaganti, i volontari hanno prestato assistenza veterinaria ad un cane delle unità cinofile dei Vigili del Fuoco, rimasto ferito durante le ricerche tra le macerie, mentre diversi cani e gatti randagi sono stati soccorso (anche di notte) e curati a bordo dell'ambulanza veterinaria Isotta. Un altro cane è stato estratto dalle macerie sano e salvo; due poi – uno dei quali è una cagnetta incinta – sono stati recuperati all'interno di un casolare, in buone condizioni di salute ma spaventosissimi e sempre fermi sotto un mobile.

 

Al momento, infatti, una delle principali urgenze che i volontari stanno riscontrando sul territorio è quella relativa ai numerosi animali abbandonati all'interno di cortili, giardini e terreni dove i proprietari non hanno più potuto fare ritorno per motivi di sicurezza. In particolare, c'è tanta preoccupazione per i cani a catena che non sono stati ancora raggiunti dai volontari e che non hanno alcuna via di fuga; per loro è una vera e propria corsa contro il tempo.

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