Stop all’abbattimento degli alberi a Roma, le associazioni scrivono al Comune di Roma

A seguito delle numerose segnalazioni ricevute dai cittadini, le associazioni Enpa Odv sezione di Roma, Lega Nazionale per la Difesa del Cane sez. Ostia e LAV Roma, hanno scritto al Comune di Roma Capitale e per conoscenza al Garante per la tutela degli animali per chiedere delucidazioni urgenti riguardanti l’abbattimento di un ingente numero di alberi che in questo periodo sta interessando diverse ville e viali storici della città, come ad esempio il Pincio, Villa Sciarra, Villa Ada, Villa Borghese e Villa Pamphili, Via Guido Reni e Viale Manzoni.

“Allo stato attuale – affermano le associazioni – ci sembra francamente inverosimile, anche considerando le addotte motivazioni di carattere d’urgenza, che un così ingente numero di esemplari arborei che apparivano in buono stato di salute, siano invece stati tutti certificati come malati ed incurabili tali da dover essere immediatamente abbattuti in un periodo dell’anno in cui gli alberi offrono riparo a nidi e nuovi nati di numerose specie di uccelli”.

Le associazioni rammentano che il danneggiamento o addirittura la distruzione dei nidi sono vietati dalla Legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica n. 157 del 1992, mentre l’uccisione di piccoli nidiacei e dei loro genitori è sanzionata ai sensi dell’articolo 544bis del Codice penale che prevede la reclusione fino a due anni per coloro che si macchiano di questo delitto. Inoltre, a Roma sussiste, ai sensi della Deliberazione della Giunta Capitolina n. 190/2023, il divieto di distruzione dei nidi di rondini, rondoni, balestrucci e specie affini in tutto il territorio comunale, con deroga esclusivamente al di fuori del periodo di nidificazione

Ai sensi della Legge 241/90 le associazioni hanno chiesto inoltre copia della documentazione tecnica inerente alla valutazione dello stato di salute degli alberi abbattuti e ogni altro documento relativo agli interventi di abbattimento in questione e di essere ricevute con urgenza per un tavolo di confronto sulla situazione.

“Chiediamo – concludono le associazioni – di interrompere immediatamente eventuali ulteriori interventi previsti, riservandoci anche di procedere legalmente per la tutela dei nidi”.

 

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