«Le feste di Natale non sono ancora cominciate e i romani si vedono costretti a dire addio al loro albero, il povero "Spelacchio", la cui "morte" è stata certificata ufficialmente dal Comune. Insomma, quello che dovrebbe essere il periodo più sereno dell'anno non inizia proprio nel migliore dei modi». Così l'Ente Nazionale Protezione Animali, che invita i Sindaci di tutta Italia, non solo la prima cittadina di Roma, a scelte nel segno della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente. Sradicare un abete, trasferirlo a centinaia di chilometri di distanza, tenerlo in bella mostra per un paio di settimane e poi gettarlo via, non ha altra funzione se non quella di soddisfare un vezzo, inutile e dannoso. «Gli alberi – prosegue l'associazione – abbiamo bisogno di piantarli, non certo di sradicarli, tanto più che stiamo vivendo anni di grave crisi ambientale tra riscaldamento globale, inquinamento atmosferico fuori controlllo e milioni di ettari di terreno devastati dagli incendi di questi mesi. Tanto più che, stando a quanto riportato dalla stampa, il trasferimento di Spelacchio non è stato proprio economico».
E' allora suggerisce l'Enpa, perché, una volta tanto, i nostri amministratori non danno prova di lungimiranza e originalità, promuovendo un nuovo modo di festeggiare il Natale? Perché invece di depauperare il nostro patrimonio forestale, non valorizzano le creazioni dei nostri artisti? I fondi del resto ci sono: basta utilizzare quelli stanziati ogni anno dai Comuni per alberi e decorazioni natalizie. In questo modo si aiuterebbe l'ambiente, si promuoverebbe l'arte e si finanzierebbero tantissimi creatività. Con importanti ricadute anche sul turismo.