Sisma. Hanno lavorato senza sosta per settimane tra detriti e macerie, ma c’è chi, a Tolentino, si è già scordato di loro. Enpa: pet banditi dal villaggio container

Nei giorni del terremoto si sono spesi fiumi di inchiostro e di parole sulla lealtà dei cani, che hanno lavorato settimane intere senza conoscere fatica né riposo, con l’unico obiettivo di restituire alla vita le persone intrappolate sotto le macerie. Ebbene, oggi, a riflettori spenti,siamo tornato al vecchio, triste e sciagurato andazzo dei cani “che sporcano” e che danno fastidio. Così è almeno a leggere la recente delibera (48/2017) con cui la Giunta di Tolentinostabilisce indistintamente che le famiglie assegnatarie di una “casetta” del Villaggio non possono tenere animali domestici di piccola, media o grossa taglia”. E nello stabilire questo assurdo, anacronistico, ingiustificato divieto, la suddetta delibera fa riferimento a un’ordinanza della Protezione Civile finalizzata a contrastare il randagismo nelle aree terremotate ma che nulla dice e nulla proibisce in materia di detenzione di animali d’affezione.

Questa delibera pone diversi ordini di criticità. Anzituttoe soprattutto, di natura psicologica,etica e affettiva: come si può infatti chiedere, a persone che hanno perso tutto, di separarsi anche dai loro animali? Animali che, è bene ricordarlo, molto spesso rappresentano, non solo uno straordinario supporto emotivo, ma anche l’unico legame con la “normalità” perduta. Sarebbe poi estremamente interessante capire come il Comune intenda gestire gli animali banditi dai container.L’ordinanza, infatti, nel creare un ulteriore e non necessario disagio a popolazioni provate da uno sciame sismico che sembra infinito, non offre alcuna soluzione o alternativa ai proprietari di animali. Cosa dovrebbero fare costoro? Metterli a pensione? Ricoverarli in una struttura pubblica? Darli in affidamento? Anche perché la sanzione prevista per i “trasgressori” è, dopo due diffide non rispettate, la revoca dell’alloggio. Esiste tra l’altro il rischio concreto che tale delibera finisca per alimentare il randagismo.

«Mi appello al buonsenso del Sindaco, della Giunta e di tutto il Consiglio comunale affinché ci possa essere un ripensamento e che non via sia una separazione forzata degli animali dalle loro famiglie. Non voglio credere che lo straordinario sforzo collettivo di solidarietà di cui tutti noi stiamo dando prova da mesi, possa vedere una pagina così ingloriosa. Anche questa volta – dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – Enpa è pronta a fare la sua parte per trovare una soluzione condivisa per il bene di tutti, animali compresi, ma è fondamentale che evitare provvedimenti discriminatori come questa delibera. Facciamo in modo che gli uomini non dividano ciò che il terremoto non è riuscito a scalfire».

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