Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone non accoglie la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica e dispone che entro dieci giorni venga esercitata l’azione penale nei confronti del Sindaco di Isola Capo Rizzuto (Crotone), a suo tempo denunciato dall’ENPA per omissione di atti d’ufficio.
I fatti contestati si riferiscono ad un episodio verificatosi nel 2012 quando alcuni volontari della Sezione crotonese si erano recati presso il Municipio di Isola Capo Rizzuto insieme a quattro randagi ed avevano sollecitato il sindaco a farsi carico degli animali secondo quanto previsto dalla legge. La denuncia era scattata in seguito al diniego del primo cittadino che aveva motivato il proprio rifiuto con il pretesto della mancanza di risorse economiche.
In Procura, il PM titolare della pratica aveva deciso per l'archiviazione non ritenendo sussistere quelle “ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità” che sostanziano il reato di omissione di atti d'ufficio contestato al Sindaco. Inoltre, secondo il Pubblico Ministero, la condotta seguita in quella circostanza dal primo cittadino non avrebbe prodotto conseguenze dannose né per la “sanità” né per “l'igiene”.
Contro tale decisione l'Enpa aveva presentato opposizione al Gip, evidenziando, tra l'altro, come l'atto di non “custodire i cuccioli” avesse causato di per sé una situazione di pericolo. Un punto di vista, questo, fatto proprio dal Giudice per le Indagini Preliminari, il quale ha osservato come il randagismo possa creare dei rischi non solo per la pubblica incolumità e per la circolazione stradale, ma per il proliferare di infezioni e malattie trasmissibili agli animali d'affezione. E non è tutto perché il Gip ha osservato anche che occorre superare una concezione antropocentrica della salute, estendendola a “forme di vita diverse dall'uomo”, soprattutto nei casi in cui si abbia via sia una relazione tra uomini e animali.
Insomma, la condotta seguita dal sindaco di Isola Capo Rizzuto presenta tutti gli elementi necessari per configurare il reato di omissione di atti d'ufficio e la “mancanza di fondi” non può essere addotta come motivazione di un comportamento omissivo. «Il pronunciamento del Gip di Crotone è importantissimo perché va a scardinare uno dei più diffusi malcostumi dei nostri sindaci: quello di giustificare l'assenza di politiche di prevenzione e gestione del randagismo con una presunta indisponibilità economica – commenta l'Enpa –. Indisponibilità che viene meno quando si tratta di promuovere eventi ludici o iniziative di altro tipo, per i quali i fondi vengono “miracolosamente” reperiti.»