Sicilia. Segnali positivi sul fronte della lotta al randagismo: nel solo 2015 adottati più di 1.500 randagi. Tintori (Enpa): iniziato percorso virtuoso

In Sicilia, regione a lungo maglia nera nelle attività di contrasto e di prevenzione del randagismo e tuttora in ritardo rispetto al resto del Paese, il 2015 ha visto una importante inversione di tendenza. E' quanto rileva l'Ente Nazionale Protezione Animali, che, attivo nell'isola con il progetto “Rete Solidale”, ha registrato, proprio sul contrasto al randagismo, alcuni segnali positivi. Così è stato per le adozioni dei “trovatelli”, le quali, nell'anno appena trascorso hanno superato la soglia-record dei 1.500 animali. In testa alla classifica dei territori più virtuosi c'è la città di Siracusa dove hanno trovato famiglia ben 350 randagi (150 dei quali adottati proprio dai siracusani), seguita dalla provincia di Palermo dove i territori di Carini-Capaci e Monreale hanno visto – rispettivamente – 300 e 150 adozioni. Non altrettanto positivo il dato di Palermo città dove si sono fermate a quota 28.

Indicazioni incoraggianti arrivano dal Trapanese con 476 cani adottati (159 a Mazara; 150 a Trapani; 102 a Castelvetrano; 65 a Marsala) e dalla provincia di Enna: qui Piazza Armerina ha totalizzato ben 149 adozioni. Importante, poi, è il dato riferito al Ragusano (55 randagi adottati, tutti sul territorio) noto alle cronache per i tristi fatti del 2009.

Insomma, benché la situazione randagismo continui ancora ad avere caratteristiche emergenziali i siciliani stanno comunque dimostrando grande determinazione nell'affrontare il problema. «Non tutti gli animali trovano casa sull'isola e per alcuni si rende necessario il trasferimento in altre regioni; tuttavia– spiega Paola Tintori coordinatrice Enpa per la Sicilia e responsabile del progetto – trovo molto significativo il fatto che il numero di “trovatelli” adottati in Sicilia sia in crescita. E che moltissime istituzioni locali si sono interessate al progetto di contrasto al randagismo e si sono impegnate concretamente nella lotta contro questo fenomeno».

Ma gli interventi di prevenzione e di contrasto al randagismo non si misurano soltanto con le adozioni; passano anche e soprattutto dalle sterilizzazioni. E su tale versante i dati 2015 sono altrettanto positivi con circa 1.700 esemplari sterilizzati, tra gatti (1.200) e cani (500) in occasione delle varie campagne promosse dalla Protezione Animali. «In questo caso – aggiunge Meir Levy, veterinario dell'Ente Nazionale Protezione Animali – non ci siamo limitati ad interventi chirurgici spot poiché abbiamo cercato creare un meccanismo virtuoso che potesse prescindere dalla nostra effettiva presenza sul territorio. Infatti per incentivare i proprietari dei pet a sterilizzare i loro animali abbiamo stipulato ben quattordici convenzioni con veterinari liberi professionisti. La lotta al randagismo passa anche dalla capacità di fare sistema».

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