Il Tar del Lazio ha accolto l'istanza di revoca presentata dai legali della Sfattoria (con le associazioni, tra cui ENPA, intervenute ad adiuvandum) e in un nuovo provvedimento assunto oggi ferma di fatto gli abbattimenti fino al 12 settembre con elettroshock dei 140 tra maiali e cinghiali dell'associazione alle porte di Roma che accoglie animali maltrattati o recuperati in zone cittadine. Soddisfatte le associazioni, tra cui Enpa, che sono intervenute nel ricorso.
"Grazie all'istanza e alla perizia delle associazioni intervenute ad adiuvandum depositate ieri, la prima fase della controversia tra l'Asl Roma 1 e la titolare della Sfattoria degli ultimi si conclude con la vittoria di quest'ultima e delle associazioni: gli abbattimenti sono definitivamente sospesi fino al 12 settembre, data in cui fissata la decisione collegiale", si legge in un comunicato congiunto delle associazioni. "Lunedì 8 – ricostruiscono – la Sfattoria si è vista notificare un provvedimento dell'Asl Roma1 che dispone l'abbattimento dei maiali e dei cinghiali ospitati nella struttura di via Arcore a Roma, circa 140 animali. Nel giudizio promosso dalla Sfattoria sono immediatamente intervenute, con i loro uffici legali, le associazioni Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa e Tda, rappresentate dall'avvocato Giuseppe Calamo dello Studio Curtis Mallet Prevost Colt & Mosle LLP. Le stesse associazioni hanno scritto al commissario per la lotta alla peste suina africana, Angelo Ferrari, alla Regione Lazio e al Comune di Roma, chiedendo di partecipare al tavolo tecnico che, secondo fonti di stampa, dovrebbe occuparsi a breve della vicenda. Oggi il giudice, correggendo totalmente quanto disposto in precedenza, non solo ha chiarito che gli abbattimenti dei suidi non sono autorizzati, ma ha anche imposto all'Asl di confrontarsi con la titolare della Sfattoria e con le associazioni per garantire con adeguate prescrizioni tecniche la salvaguardia degli animali: un vero e proprio "ribaltone" rispetto all'ultimo decreto, che prescriveva il monitoraggio ed eventualmente l'abbattimento. Dispone infatti il magistrato che l'Azienda sanitaria, "nelle more della decisione collegiale sull'istanza cautelare, debba perseguire l'interesse pubblico inteso alla prevenzione epidemiologica monitorando la situazione e prescrivendo tutte le misure precauzionali e le soluzioni di natura tecnica – che la parte privata dovrà rispettare offrendo la massima collaborazione, eventualmente anche in funzione propositiva – in modo da consentire la salvaguardia dei suidi e l'isolamento assoluto degli stessi"