Sequestrato allevamento abusivo di cani corso nel Torinese, Enpa ne salva otto: sono intestati a una signora di Roma. Possibile coinvolgimento nel giro di combattimenti clandestini

Otto cani corso sono stati sequestrati in un allevamento abusivo del Torinese e affidati alle cure del rifugio Enpa di Val Della Torre (Torino). Il blitz è stato condotto ieri su segnalazione Oipa dalla Polizia Locale e dai volontari Enpa su un terreno di circa 2mila metri quadrati, situato proprio nel Comune di Val della Torre, dove erano state costruite delle strutture di compensato adibite a box. Sul posto, gli agenti e i volontari Enpa hanno trovato 5 adulti e 3 cuccioli, tutti in pessime condizioni di salute, denutriti, disidratati e visibilmente sofferenti. La situazione più grave è quella dei cuccioli – uno proprio in queste ore lotta tra la vita e la morte – per i quali si è reso necessario il ricovero in una struttura veterinaria del posto. I cinque adulti, tra cui una femmina “in attesa”, presentano invece ferite da morso agli arti e al viso ma non sono comunque in pericolo. I cani sono risultati regolarmente microchippati e intestati a una signora residente a Roma, denunciata per maltrattamento di animali.
 
«Già il fatto che la proprietaria degli animali si trovi più di 700 chilometri di distanza è un fatto singolare. Ma – spiega Giusy D’Angelo, responsabile della struttura Enpa di Val della Torre – in questa storia ci sono diversi aspetti che non convincono. Se l’obiettivo era quello far riprodurre gli animali per poi venderli “sottobanco” perché tenerli in condizioni così disperate, rischiando di farli morire? Ci sono poi quelle strane ferite da morso che fanno pensare a un possibile coinvolgimento degli animali nel giro dei combattimenti clandestini. Alla magistratura il compito di fare chiarezza».
 
Naturalmente, nel caso in cui la proprietaria dei cani o altre dovessero essere rinviate a giudizio, l’Enpa sarà parte civile. Ma ora quel che più conta e che i poveri cani sono finalmente al sicuro. «Teniamo ancora il fiato sospeso per i tre cuccioli, non saremo tranquilli finché non sarà sciolta la prognosi. Con l’occasione – aggiunge Giusy D’Angelo – vorrei ricordare a tutti l’importanza di denunciare alle autorità casi e situazioni di maltrattamento ai danni degli animali».
 
Spesso per salvare una vita basta solo una segnalazione.

Nelle foto uno dei cani salvati dall"allevamento".

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