SAVONA, UNA NORMA PER MULTARE CHI SI OCCUPA DELLE COLONIE FELINE

“I cittadini che intendono occuparsi delle colonie feline sul territorio comunale sono tenuti a consegnare all’ufficio competente del Comune di Savona il censimento della colonia di propria competenza, provvedendo a trasmettere il numero di gatti che le compongono ed i relativi dati identificativi, il censimento deve costantemente essere aggiornato del numero di gatti presenti in colonia e delle loro condizioni di salute. E’ proibito da parte di chiunque, in tutti i luoghi pubblici, aperti al pubblico, nei cortili condominiali e in qualsiasi luogo privato, provvedere all’alimentazione degli animali, qualora l’attività possa essere di disturbo o fastidio a terzi o creare nocumento all’igiene pubblica ovvero sporcare il suolo. Tale divieto si estende anche ai luoghi privati, qualora l’attività possa creare disturbo o fastidio a terzi o creare nocumento all’igiene pubblica. 
 
L’alimentazione dei felini, anche non costituiti in colonie, è ammessa a condizione che tale attività non crei nocumento all’igiene pubblica ovvero alla pulizia del suolo o al decoro urbano ed i residui di cibo vengano raccolti. La violazione, salvo che il fatto non costituisca reato, comporta il pagamento di una sanzione amministrativa di carattere pecuniario da euro 50 a euro 500 con obbligo di ripristino immediato dello stato dei luoghi”.
 
Dopo mesi di riunioni e discussioni, sono queste le condizioni durissime previste dal Comune di Savona per i gatti e per ogni altro animale libero che vive in città. L’allarme della Protezione Animali è massimo; se questo testo dovesse essere approvato in consiglio comunale, per le colonie feline cittadine si preannuncia un futuro di fame e sofferenze, e per i gattari e le gattare di soprusi e DI multe.
 
La norma, osserva la Protezione Animali savonese, è illegittima perché in contrasto con la legge regionale del 2000 che tutela le colonie feline e che permette sempre di dare da mangiare ai gatti, chiaramente nel rispetto dell’igiene pubblica. Si tratta peraltro di una norma autorevolmente confermata da una recente sentenza della Corte d’appello di Genova. 
 
Invece, con la proposta del comune si chiede ai cittadini di rimediare alle inadempienze dello stesso comune e di provvedere essi stessi al censimento delle colonie – con tutto quel che ne consegue in termini di burocrazia – e si impedisce loro di assisterle se fino a quando tale censimento non venga eseguito. Inoltre, con tale disciplina si consente di porre fine all'alimentazione dei mici solo perché qualcuno mal ne tollera la presenza. 
 
Per la città Savona si tratta di una vera e propria vergogna, tanto più grave in quanto numerosissimi altri comuni tutelano le colonie feline e chi di loro si occupa. I volontari dell'Enpa di Savona, che con il loro lavoro hanno sterilizzato i gatti di tutto il centro cittadino e in parte delle periferie, che curano i soggetti feriti e malati anche se è un obbligo che ricade sul Comune, sono disgustati ed amareggiati e per una norma null'altro che incivile. 
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