«Siamo addolorati per quella che, a nostro avviso, rappresente un’altra morte annunciata, l’ennesima. Il problema, lo abbiamo detto tante volte, non è se i tracciati siano più o meno rischiosi per i cavalli; il vero problema, come dimostra il vero stillicidio di infortuni, è che non esistono tracciati sicuri. E’ ora di dire basta allo sfruttamento di animali per manifestazioni diseducative, anacronistiche e pericolose in sé». Così l’Ente Nazionale Protezione Animali sulla soppressione del cavallo infortunatosi durante la sartiglia di Oristano. «Naturalmente – prosegue Enpa – abbiamo chiesto al nostro ufficio legale di assumere tutte le iniziative opportune su questo caso. Ma la morte del povero cavallo trascende gli aspetti meramente legali della vicenda: non ci può essere alcune reale tutela finché gli animali saranno costretti a compiere attività “funzionali” soltanto all’uomo».
Naturalmente la Sezione di Oristano eseguirà tutti gli accertamenti per capire se ai cavalli sono state fatte le dovute visite mediche.
