Sagre con animali. Colomba e asini maltrattati, condannati gli organizzatori del “palio” di Carmiano (Lecce). L’Enpa: i palii non sono più “terra di nessuno”

Quattromila euro di ammenda ciascuno. Questa la condanna, per il reato di maltrattamento di animali, inflitta in secondo grado dalla Corte d'Appello di Lecce ai due organizzatori della sagra di Carmiano (Lecce), che, all'epoca dei fatti, erano – rispettivamente – presidente del circolo ippico “C. Conversano” e presidente pro tempore del comitato feste patronali di Carmiano. Con questa sentenza, la Corte d'Appello ha accolto, sia pure riformandolo in parte, il verdetto del giudice di primo grado che li aveva condannati a 6 mesi di reclusione ciascuno.

I fatti contestati ai due si riferiscono alla manifestazione svoltasi nel 2007, durante la quale diversi bambini in sella ad alcuni asini avevano preso a bastonate una pignatta dove era stata rinchiusa una povera colomba. Obiettivo del “palio” quello di rompere la pignatta, liberando così l'animale sempre che non venisse ferito dalla bastonate e fosse dunque in grado di volare. In sede giudiziaria – il processo è nato su impulso di Enpa, che nel procedimento è stata parte civile – l'associazione ha contestato i reati di maltrattamento non solo per le bastonate inferte ai poveri uccelli, sia pure per il tramite della pignatta, ma per il brutale trattamento riservato agli asini, spronati in modo estremamente violento. Con l'ulteriore aggravante di avere coinvolto dei minorenni in questa pratica, violenta, illecita e assolutamente diseducativa.

«La sentenza della Corte d'Appello rappresenta un grande successo, dal punto di vista della tutela degli animali, specie quelli sfruttati nelle manifestazioni popolari, e da quello del rispetto della legalità. Palii e sagre hanno rappresentato finora una “terra di nessuno” dove – commenta l'avvocato di Enpa, Claudia Ricci – in nome di anacronistiche “tradizioni”, che tali non sono, gli animali vengono costretti a subire gravi forme di maltrattamento, fisico e psicologico. Maltrattamenti compiuti dai loro autori dietro una vera presunzione di impunità. La quale, anche grazie alle azioni legali di Enpa e alla sensibilità della magistratura, sta iniziando a cadere».

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