Intervenire con la massima urgenza per rabboccare i laghetti artificiali della Capitale, salvando così molti animali che rischiano di morire di fame e di sete. E’ quanto chiede al Campidoglio la Sezione Enpa di Roma, in allarme per le notizie preoccupanti che giungono da molti parchi cittadini. A destare preoccupazione è, soprattutto, il “Giardino Incantato” di Piazza Merolli, a Monteverde, dove, come denunciano fonti di stampa, trentotto tartarughe sono ormai allo stremo, senza cibo e con il livello dell’acqua ridotto ai minimi termini. Tra l’altro, se i residenti volessero portare un po’ di sollievo agli animali, non potrebbero, perché i cancelli sono chiusi da ben 10 giorni. Si intervenga subito, altrimenti sarà una vera strage. Anche perché i prossimi saranno giorni da “bollino nero” con temperature bollenti.
Se Piazza Merolli è un’emergenza ormai conclamata, i laghetti di Villa Ada alta sono “bombe ad orologeria”. Il livello idrico non è ancora ai livelli di guardia, ma il ristagno d’acqua, soprattutto nel secondo laghetto, quello più a valle, è evidente. Così come l’accumulo di detriti sulla superficie. C’è preoccupazione, insomma per lo stato dei luoghi, e, con esso, per l’incolumità degli animali che qui hanno la loro casa. Questi laghetti, infatti, sono una preziosa risorsa per la biodiversità e gli animali selvatici, e vanno pertanto tenuti sotto costante monitoraggio.
«Il Comune – spiega Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa e commissario straordinario dell’Enpa di Roma – non deve limitarsi a “mettere una pezza”, tamponando le urgenza che di volta in volta si presentano. Deve, invece, programmare un piano di interventi sistematici in tutti i parchi della Capitale, teso a garantire l’integrità dei luoghi dove vivono e da dove traggono nutrimento moltissime specie animali. Non dobbiamo più ragionare in termini di crisi ma di prevenzione. Solo così possiamo sperare di uscire da uno stato di emergenza continua».